Seconda vittoria consecutiva per la Juve Stabia, che ad Agrigento supera per 3 – 1 l’Akragas grazie alle reti di Ripa, Mastalli e Cutolo
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, migliore in campo non (solo) per la prodezza che regala lo 0 – 2 alla Juve Stabia. Il talento scuola Milan regala una prestazione maiuscola già a partire dal primo tempo, condito da almeno due “strappi” in velocità con cui supera in toto la difesa dell’Akragas. Nella ripresa l’ottima prova di Mastalli diventa super grazie alla girata volante con cui il centrocampista chiude il discorso vittoria: una acrobazia alla Ibra, quella che Mastalli fa ammirare agli encomiabili tifosi stabiesi giunti ad Agrigento. Dopo un periodo di flessione, il numero 24 sta tornando alla forma migliore; per Carboni, ormai ad un passo dell’inizio dei play off, non poteva esserci notizia migliore.
Medaglia d’argento: a Francesco Ripa, arrivato a quota 15 “ragnatele” stagionali. Lo abbiamo detto tante volte: potrà non partecipare molto al gioco della squadra, potrà aiutare poco in fase di non possesso ma basta servigli una palla utile per poi essere pronti ad esultare con lui. Solito copione quello della prestazione di Ripa, che si nasconde dietro le maglie della difesa siciliana facendosi vedere poco, salvo ricomparire all’improvviso con la rasoiata che mette in discesa la gara della Juve Stabia. Nulla avrebbe potuto invertire il periodo nero che hanno vissuto negli scorsi mesi le Vespe, però se per più di una settimana Spider non fosse stato relegato inspiegabilmente in panchina, forse ora i gialloblù avrebbero qualche punto in più in classifica.
Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, sempre pungente sulla fascia sinistra. L’esterno romano è la solita furia che mette grinta, determinazione e cattiveria in ogni azione, giocando costantemente al servizio della squadra. Nella fase finale del primo ed in quella iniziale della ripresa Lisi salta in più di un’occasione il proprio marcatore, andando anche vicino alla rete personale. Il numero 23 è bravo anche ad abbassare il proprio raggio di azione, dando man forte a difensore e centrocampisti, dopo la rete dell’Akragas. Calciatore universale.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Danilo Russo, ancora lontano dall’essere portierone ammirato nella prima fase della stagione. Nessun errore evidente, come invece la scorsa domenica, per l’estremo difensore stabiese che, però, trasmette una palpabile insicurezza in ogni giocata, anche in quelle più semplici. Così Russo rischia di farsi sfuggire ingenuamente la palla in due occasioni: nel primo tempo su un cross senza pretese, e nel secondo su un tiro centrale, rischiando di replicare la papera commessa contro la Fidelis Andria. Difficile dire se sulla rete di Salvemini ci siano responsabilità imputabili a Russo, ma vedere la palla che passa beffarda sotto le gambe del portiere non è mai un buon segno.
Medaglia d’argento: a Fabiano Santacroce, che non riesce a dare il contributo che ci aspetta da lui. A discolpa del difensore italobrasiliano, va detto che la posizione di terzino destro non è certo quella che predilige; pur considerando le difficoltà di giocare in un ruolo non proprio, Santacroce commette errori banali in fase di appoggio che non sono ricollegabili alla posizione in campo. Gli altri colpi del mercato invernale (Cutolo, Paponi, Matute) stanno finalmente facendo vedere cose positive, sarebbe davvero importante che anche Santacroce cominciasse a farlo.
Medaglia di bronzo: a Mario Marotta, non nelle migliori condizioni fisiche. Il giudizio negativo non ha ad oggetto la prestazione del numero 10 stabiese, che mette comunque il suo zampino su due dei tre gol delle Vespe, quanto piuttosto una condizione fisica approssimativa. Pur salvando qualche giocata inutilmente leziosa di Marotta, è evidente che l’esterno della Juve Stabia non sia nella condizione atletica ideale per fare la differenza come è in grado di fare. A due settimane dall’inizio degli spareggi promozione, è imprescindibile arrivarci tirati a lucido; c’è da sperare che Super Mario prenda spunto dai vari Cutolo, Mastalli e Ripa.
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affaele Izzo