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Il piano di Macron per uscire dall’impasse siriana

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Emmanuel Macron non ne ha mai parlato apertamente ma fonti diplomatiche sottolineano che i francesi «in Medio Oriente sono ormai gli unici che possano discutere con tutti, perfino con l’ Iran». L’Eliseo offre a Putin un patto sul dopoguerra.

Siria, il piano di Macron. Patto con Putin per il dopoguerra

Emmanuel Macron vuole creare un gruppo di contatto per uscire dall’impasse siriana: «Solo noi parliamo con Iran e Arabia Saudita»

PARIGI – Un piano francese per uscire dall’impasse siriana. Emmanuel Macron non ne ha mai parlato apertamente, neppure ieri, in visita nel Qatar, nel cuore di una delle svariate crisi che attanagliano il Medio Oriente. E a Parigi nicchiano, quella parola («piano») non la vogliono sentire. Ma fonti diplomatiche francesi sottolineano che «in Medio Oriente siamo ormai gli unici che possano discutere con tutti, perfino con l’Iran: abbiamo un ruolo di mediazione da svolgere, anche in Siria».

Cosa avrebbe in mente Macron? Creare un gruppo di contatto con i cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu (oltre alla Francia, Cina, Russia, Regno Unito e Usa) e allargarlo ai Paesi più influenti del Medio Oriente, per discutere e accelerare una soluzione alla crisi siriana: rispettando il processo di pace di Ginevra e cercando di restare entro i suoi limiti, ma dandogli anche una scossa, facendo pressione su Bashar al Assad, che al momento sembra fare resistenza all’avanzamento di quelle trattative (anche se i rappresentanti del regime dovrebbero fare ritorno nella città svizzera domenica).

A Mosca gradiscono  

L

a diplomazia parigina sottolinea che «siamo stati noi a chiedere la riunione a Ginevra dei rappresentanti dei cinque Paesi del consiglio di sicurezza lo scorso 28 novembre, prima della ripresa lo stesso giorno del dialogo a Ginevra. Senza un loro coinvolgimento sistematico, non si va da nessuna parte». Secondo altre fonti a Parigi, sempre vicine al ministero degli Esteri, l’attivismo di Macron sarebbe gradito a Vladimir Putin, che vorrebbe ritirare il grosso delle truppe russe dislocate in Siria e chiudere quella partita, soprattutto ora che si è di nuovo candidato alle presidenziali, previste la prossima primavera. Il leader russo sarebbe pure disponibile a scaricare Assad (punto sul quale differisce dall’Iran, suo alleato in Siria). Quanto a Macron, sul dittatore siriano ha preso, fin dalla propria elezione, una posizione chiara, giudicandolo negativamente ma non facendo della sua cacciata la condizione necessaria per arrivare a un compromesso per risolvere la crisi a Damasco.

Le fonti diplomatiche sottolineano che «nel Medio Oriente la Francia ha i suoi partner privilegiati, come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti». Ad Abu Dhabi Parigi può contare sulla sua unica base militare all’estero al di fuori dell’Africa. E proprio sfruttando un’alleanza storica, Macron ha potuto negoziare con Mohamed bin Salman, il principe ereditario saudita, la possibilità che l’ex premier Saad Hariri lasciasse Riad.

Il rapporto con il Qatar  

Ma al tempo stesso, la Francia, in particolare sotto Nicolas Sarkozy, ha sviluppato un rapporto privilegiato anche con il Qatar, attualmente nel mirino dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati, che l’accusano di appoggiare il terrorismo islamico e l’Iran. Ieri Macron è stato accolto a braccia aperte a Doha: ha strappato oltre 11 miliardi di euro di contratti, compresa la vendita di dodici Rafale, aerei da combattimento francesi. Non solo: anche se il presidente francese ha criticato a più riprese la destabilizzazione del Medio Oriente operata da Teheran, non perde l’occasione di difendere il compromesso sul nucleare dagli attacchi di Donald Trump. Sì, Macron sta parlando con tutti. E riempie i vuoti politici lasciati dagli altri, Trump in testa. Questo potrebbe essere utile anche per risolvere il rompicapo siriano.

vivicentro.it/cronaca
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lastampa/Il piano Macron per uscire dall’impasse siriana LEONARDO MARTINELLI

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