È
in corso dalle prime ore della mattina un’operazione condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pescara per l’esecuzione di 4 misure di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, emesse nei confronti di due soggetti italiani, un albanese e un romeno, indagati per i reati di ricettazione ed associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti perpetrati in diverse abitazioni dell’entroterra teatino e pescarese.
L’indagine ha preso il via nel mese di febbraio 2016, a seguito del controllo di un cittadino romeno, G. B., 29enne residente a Tollo, gravato da varie segnalazioni per reati contro il patrimonio, fermato in compagnia di A. D., 48enne albanese residente a Pescara, anche lui gravato da segnalazioni analoghe. I Carabinieri hanno quindi iniziato a monitorare il mezzo tramite apparato GPS per verificare se i due fossero dediti alla commissione di furti. I sospetti degli operanti si sono rivelati fondati: la macchina monitorata, infatti, si muoveva in orari notturni nelle campagne dell’entroterra teatino e pescarese effettuando soste prolungate in prossimità di abitazioni rurali. La conferma dell’attività delittuosa è arrivata quando sono giunte le denunce di furto di diversi abitanti della zona che collimavano con i percorsi e le soste tracciate dal sistema di monitoraggio. Alla luce delle prime risultanze, quindi, i Carabinieri hanno deciso di procedere ad intercettazioni delle utenze telefoniche dei due fermati scoprendo che effettivamente i soggetti in questione, unitamente ad un terzo elemento, G.G., 42enne di Montesilvano, si organizzavano con cadenza quasi giornaliera per commettere furti in abitazioni rurali specialmente nella provincia di Chieti. Al fine di blindare l’ipotesi investigativa veniva installata un’ambientale all’interno dell’autovettura monitorata che non faceva altro che confermare che i tre soggetti si erano stabilmente organizzati con il solo fine di commettere reati contro il patrimonio. Ben 8 i furti accertati: il primo a Guastameroli di Frisa in data 3 marzo 2016. I tre hanno perpetrato il furto di alcuni attrezzi agricoli, del valore di circa duemila euro, nascondendo la refurtiva in un casolare poco distante dal luogo del furto con l’intenzione di recuperarla in un secondo momento. La mattina successiva, però, i Carabinieri hanno trovato gli oggetti rubati ed hanno proceduto alla restituzione alla vittima. Incredibile la reazione del terzetto: tornati sul posto la sera seguente, e non avendo trovato ovviamente la refurtiva, hanno perpetrato un nuovo furto sempre all’interno della stessa abitazione rubando le stesse cose della notte precedente. Altro colpo quello messo a segno a Tollo in data 6 marzo 2016: stesso modus operandi. L’autista ha scaricato poco lontano dall’obiettivo i due ladri che hanno consumato un furto all’interno di altra abitazione rurale asportando oggetti di vario tipo per un valore sempre di circa 2.000 euro. Altri furti con le medesime modalità operative e tipologia di refurtiva: Frisa in data 9 marzo 2016, Ortona in data 10 marzo 2016, Canosa Sannita in data 11 marzo 2016 e Frisa in data 12 marzo 2016. Altri due commessi nei giorni seguenti a Civitella Casanova e Scafa.
Impressionante la frequenza e la spregiudicatezza del terzetto che, come evidente, quasi ogni sera perpetravano almeno un furto in abitazione asportando merce di qualsiasi tipo, anche di scarso valore, dimostrando una serialità nella commissione dei crimini. Vista la serie ininterrotta di furti i Carabinieri, dopo aver accertato perfettamente il modus operandi ed avendo tutte le informazioni necessarie a fermare la commissione di reati, hanno organizzato un apposito servizio. La notte del 15 marzo, i malviventi, sempre con il mezzo monitorato, si sono recati ad Arielli: come di consueto dal mezzo scendevano G. B. e A. D., mentre G. G. si allontanava per effettuare una lunga sosta in aperta campagna. I due, perpetrato l’ennesima razzia, hanno caricato sull’autovettura il materiale appena rubato. A questo punto è scattata la trappola: gli operanti, che nel frattempo si erano organizzati, sono intervenuti fermando il mezzo che aveva accennato ad un’improbabile fuga. I tre sono stati arrestati per furto in flagranza e tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita all’avente diritto. La complessa attività, protrattasi da febbraio ad aprile 2016, condotta come detto con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché con numerosi servizi di pedinamento, ha permesso anche di trovare i ricettatori della merce rubata dal terzetto. Dal monitoraggio dell’autovettura, infatti, si è notato che dopo i furti, o al massimo il giorno seguente, i ladri si recavano presso un immobile di A. L., 55enne di Tollo; le intercettazioni hanno permesso di accertare che l’uomo ricettava la merce rubata vendendola tramite diversi canali ad inconsapevoli cittadini che acquistavano in buona fede nella convinzione di fare buoni acquisti. Onde evitare che gli oggetti rubati fossero totalmente ricettati, i Carabinieri hanno proceduto a perquisizione dei locali in uso al ricettatore recuperando la quasi totalità della merce asportata che è stata poi restituita ai legittimi proprietari.
Altra figura emersa dalle indagini è quella di R. C., 46enne commerciante di Montesilvano che è stato accertato essere il ricettatore residuale della banda; per lui non è stata emessa ordinanza di custodia cautelare pur essendo stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione. L’uomo secondo quanto accertato, vendeva la merce rubata attraverso mercatini dell’usato riuscendo così a nascondere meglio la sua attività di ricettatore.
Tre gli arrestati nel corso dell’operazione di questa mattina: A. D., G. G. e A. L.. G. B., destinatario di misura, risulta al momento irreperibile.
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