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l 2-2 del Pescara conquistato a Salerno, al termine di una gara combattuta, emozionante e assolutamente vietata ai deboli di cuore, va considerato, a nostro modesto avviso, un’occasione persa per gli abruzzesi, che, se è vero sono usciti imbattuti dall’ “Arechi”, allungando ad 8 la loro striscia positiva, e, altresì vero che hanno perso ulteriore terreno dalle due battistrada cadette. Sia il Cagliari che il Crotone, hanno, infatti, conquistato i 3 punti nelle loro rispettive sfide, portando il loro vantaggio nei confronti del Pescara, rispettivamente a 8 e 7 punti. La promozione diretta, che i soliti soloni locali davano come un traguardo ampiamente alla portata del team di Oddo, si allontana sempre di più, anche perché alle spalle del Delfino incalza il Novara di Baroni, che ha travolto l’Avellino di Tesser con un perentorio 4-1.
La squadra piemontese, dopo un periodo di appannamento, sembra essere tornata su ottimi livelli, ed ora accusa un ritardo di 6 lunghezze dal terzo posto occupato dagli adriatici, che senza i due punti di penalizzazione sarebbero 4. L’ipotesi che al termine del campionato gli azzurri possano accusare un ritardo di almeno dieci punti dagli abruzzesi, evitando la disputa dei play-off a tutto vantaggio del Pescara, il quale sarebbe direttamente promosso, sembra alquanto inverosimile. L’impressione, piuttosto, è che il Pescara dovrà lottare fino all’ultimo per tenersi stretto il terzo posto, in modo da riuscire a partire da “les barrages” da una posizione certamente di vantaggio.
La sicumera tanto ostentata da Oddo, il quale in più di un’ occasione si è detto certo della conquista della seria A da parte del suo team, non è stata corroborata dalla prestazione di Salerno, dove il Pescara non ha certamente brillato, lasciando intravedere dei meccanismi difensivi non proprio perfetti, conditi da palesi ingenuità (come il fallo di mano di Zuparic in area, che è costato il secondo rigore in favore dei padroni di casa, e la seconda rete di Donnarumma, con l’attaccante campano lasciato completamente da solo in area, e capace, anche per questo, di segnare con il petto). In avanti, è il solito Lapadula a rendere la squadra abruzzese pericolosa, anche quando Caprari è in giornata negativa, come ieri. A proposito dell’attaccante, capocannoniere con 15 reti, ieri ha dimostrato di potere fare reparto da solo, mostrando anche la sua grande capacità nel crearsi gli spazi in solitudine. Un’ottima figura davanti al C.T. della Nazionale peruviano, che potrebbe presto averlo tra le sue fila.
Tornando, per concludere, alla sfida di Salerno,qualcuno potrebbe appellarsi ai due rigori fischiati contro la squadra di Oddo (entrambi, per la verità, parsi netti), alla mancanza dei tifosi del Pescara in quel di Salerno, visto il divieto imposto dal CAMS, al fatto che Salerno è un campo notoriamente caldo, e ad altre amenità simili. Ma l’occasione persa resta.
CHRISTIAN BARISANI
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