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ggi inauguriamo una nuova rubrica sul Perugia calcio: ogni martedì mattina chiederemo il parere al nostro Direttore da anni appassionato di calcio anche delle serie minori sul campionato disputato dai Grifoni.
Questo è il primo appuntamento:
Caro Direttore che piacere ritrovarti per parlare anche del Perugia, che quest’anno ha seguito un simile destino della tua cara Juve Stabia: retrocessione in C.
Che campionato è stato seguendo questo parallelismo tra le due compagini, tenendo anche presente che ad un certo punto erano quasi appaiata in classifica, sia nella fase in cui potevano addirittura ambire ai playoff, e sia in quella in cui cominciavano realisticamente a guardarsi indietro per evitare i playout?
“Buongiorno, è stato un campionato pazzo che è stato stravolto dal Lockdown. Entrambe le formazioni potevano tranquillamente centrare gli obiettivi stagionali, play off per il Perugia e salvezza per la Juve Stabia. Il Lockdown ha premiato quelle squadre che sono state brave a farsi trovare pronte alla ripartenza del 20 giugno. Sia Perugia sia Juve Stabia hanno fatto un disastro i 9 e i 5 punti conquistati nelle ultime 10 partite sono la conferma. Una retrocessione amara per entrambe che lascerà qualche strascico importante anche in questo campionato.”
Caserta, intesa non come bellissima città della Reggia, ma come una vecchia conoscenza stabiese, qui ha subito impressionato per aver chiesto ritmo e velocità ai suoi uomini nelle prime battute del ritiro. A Perugia possiamo stare tranquilli che rispetto all’annata praticamente appena conclusa, quest’anno sul campo non si facciano ‘sconti’?
“Fabio Caserta è un allenatore giovane che ha già dimostrato il proprio valore. La retrocessione dello scorso anno non deve far cambiare idea sulle qualità di Caserta. E’ un allenatore che fa correre molto le proprie squadre e a cui piace cambiare spesso formazione per adattarsi all’avversario. Ha un limite nella gestione della pressione, nel lungo periodo fa cose importanti, nel breve (vedi lockdown) commette errori grossolani. Un altro difetto se così possiamo dire è che in trasferta “rischia” troppo poco accontentandosi in partenza di non far giocare gli avversari più che provare a vincere le partite.”
Ti faccio due nomi: Salvatore Burrai, primo colpo del mercato perugino del nuovo Ds Giannitti, che è stato subito aggregato al gruppo per avere modo di integrarsi velocemente senza perdite ulteriori di tempo (ultima cosa di cui ora ha bisogno il Perugia); ed Elia, di cui invece si è vociferato da queste parti qualche giorno fa (nell’ultime ore al posto di Elia si parla di Murano).
Conosci bene entrambi cosa ci puoi dire?
“Li conosco entrambi perché sono ex Juve Stabia. Burrai lo abbiamo visto a Castellammare davvero troppo poco per giudicarlo. Arrivò a Gennaio nel campionato post retrocessione dalla serie B (2014-2015) ma la sua condizione fisica precaria non gli ha permesso di dare il suo contributo alla causa gialloblè. E’ un giocatore che non si discute e lo ha dimostrato anche a Pordenone nelle due stagioni precedenti.
Sul Elia ti dico che è un ragazzo forte tecnicamente, veloce ma che ha un problema di tenuta fisica. Sarà il suo modo di giocare ma ha subito troppi infortuni considerando la sua giovane età.”
A cura di Carmine D’Argenio
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