Perdichizzi: “Abbiamo vinto una partita vera, contro un avversario forte”.
S
oddisfatto per la terza vittoria consecutiva al PalaMangano, Giovanni Perdichizzi, nativo di Barcellona Pozzo di Gotto e da ex coach di Barcellona, Orlandina e Messina, è come se avesse vinto un suo derby.
“Abbiamo battuto una squadra forte che aveva gli stessi nostri punti in classifica, sapevamo che Agrigento è un’ottima squadra che aveva battuto Tortona e aveva perso solo di 4 a Casale Monferrato, da compagine vera e che non molla mai. In questa sfida dovevamo essere abili a non concedere troppo affrontando il miglior attacco della Lega con 82 di punti di media segnati (84,7 in realtà prima del match di Scafati, ndr), e averli tenuti a 69 punti fino all’ultimo minuto e mezzo, resta il grande rammarico di oggi di non aver concluso al meglio il nostro lavoro avendo forzato alla fine pensando che fosse tutto finito, accelerando delle situazioni in attacco provando a fare spettacolo e non capendo che abbiamo rischiato di creare patos fino alla fine. E’ stata una partita vera e abbiamo giocato per come possiamo fare. Siamo stati bravi nell’ultimo quarto a gestire bene i ritmi. Guardiamo avanti con ottimismo tenendo una buona media inglese visto che domenica a Latina giocheremo la quinta fuori casa nelle prime otto partite, poi il calendario sarà più agevole e li dovremo essere ancora più bravi a far diventare il Palamangano un nostro fortino”.
Il sergente di ferro della Givova, accenna anche a qualche complimento per atleti che hanno dato tanto ed erano attesi al riscatto come Ranuzzi e Ammannato: “Sono stati bravi atleti come Romeo, adatto a giocare l’ultimo quarto, forse più di Anthony Miles che ancora non conosce bene gli avversari di questo campionato e deve imparare a conoscerli. Bravi Ammannato e Ranuzzi, come Sherrod che oltre ad essere continuo in attacco per tutta la partita è stato bravo a contenere Cannon, uno che faceva 14,8 punti a partita, a limitarlo a solo 9 punti realizzati. Spizzichini è stato determinante e probabilmente ha bisogno di minuti di riposo in più nel corso della gara, ma conoscendo il giocatore mi fido di lui, deve capire che quando è stanco non deve forzare troppo lui ma anche i compagni possono creare delle situazioni di vantaggio, così si riposa anche un po’ di più”.
Un accenno anche alla condizione fisica della squadra e al rammarico finale: “In queste due settimane abbiamo avuto vari acciacchi ma ora stiamo recuperando vari atleti per portarli al massimo della condizione. Purtroppo negli ultimi minuti i ragazzi non hanno capito che bisogna giocare fino alla fine al meglio anche perché in questo campionato i dettagli faranno la differenza e preferivo mantenere una differenza canestri molto più alta, spero che il 20 aprile non ci rammaricheremo di qualche punto buttato stasera nel finale”.
Mario Di Capua
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