Alla Libreria Scritti e Manoscritti, l’attrice e scrittrice Veronica Pivetti, torna dopo tre anni per presentare il suo ultimo lavoro, “Per sole donne”, edito dalla Mondadori
Veronica Pivetti torna in libreria a Ladispoli per presentare il suo ultimo libro “Per sole donne”
di Maria D’Auria
Ladispoli- Alla Libreria Scritti e Manoscritti, l’attrice e scrittrice Veronica Pivetti, torna dopo tre anni per presentare il suo ultimo lavoro, “Per sole donne“, edito dalla Mondadori. Un romanzo erotico, comico, effervescente, dal titolo provocatorio. L’autrice prende spunto da storie vere rappresentando una realtà che si conosce, romanzandola. Usa un linguaggio esplicito ed affronta un argomento tabù: il sesso.
“Avulso dal contesto e visto il linguaggio così esplicito, il romanzo rende poco – spiega la Pivetti– va letto, bisogna dedicargli tempo“. Un libro esplicito dunque, ma non volgare. “Ho cercato di stare in equilibrio sul linguaggio“. Giunto alla terza ristampa, a riprova che l’operazione è riuscita, l’attrice afferma: “Quando ho iniziato a scrivere questo libro, volevo rivolgerlo solo alle donne. Invece è destinato anche al mondo maschile. È uno stile easy: mi ci è voluto tanto per scriverlo ma ci vogliono tre ore per leggerlo. Poi ho scoperto un pubblico molto trasversale interessato a questo genere di lettura, dalle 20enni alle 50enni ma anche fasce di età più grandi“. Un libro che sembra destinato alle donne, ma che in realtà può interessare tutti: se letto dagli uomini, possono immergersi nel mondo femminile scoprendone aspetti tanto interessanti quanto inaspettati.
La storia.
“Per sole donne“ racconta le avventure e le sventure erotiche di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina, cinque amiche che si confidano le cose più inconfessabili. Diversissime, unite, con la voglia di vivere a pieno la vita ma con lo sguardo ormai disincantato, quello tipico delle donne mature. Il libro diventa un pretesto per raccontare le donne e i problemi che le riguardano in un particolare momento della loro vita, quello che va dai 48 ai 50 anni, quando guardandosi allo specchio cominciano a notare il proprio corpo che cede al tempo che scorre, inesorabile. “Ho dovuto abituarmi ad una me stessa che sta invecchiando“, afferma la Prof più amata della tivù.
Il rapporto con i social e la chirurgia estetica.
Lontana dai social, contraria agli interventi di chirurgia estetica che “snaturano” la persona, Veronica Pivetti si scaglia contro i parametri imposti dall’estetica privilegiando la naturalezza dei segni del tempo. “Sono i nostri parametri ad uniformarsi a noi, non dobbiamo essere noi a rincorrere i canoni imposti da altri- afferma– Mi dispiace quando una persona sente la necessità di cambiare i connotati, snaturandosi. Ciò che andrebbe tolto sono gli stereotipi, anche mentali!“.
Quanto ai social, secondo Veronica Pivetti, la velocità di pensiero a cui ci obbligano questi mezzi, è dannosa. Oggi si scrive, si pubblica e si risponde troppo velocemente, tutto deve essere immediato. Sono i ritmi imposti dai tempi social della web generation.
“Un po’ di riflessione in più, difficilmente ci farebbe pentire. I social hanno alterato i rapporti e la comunicazione. La verità è che con i social siamo perdenti perché qualsiasi dialogo non è ad armi pari, lì si sconfina nel fasullo, non c’è niente di riscontrabile”. Alle piattaforme virtuali la Pivetti preferisce spazi e dialoghi reali. “Oggi ci troviamo qui, ad una presentazione del libro, in carne ed ossa. Sembriamo un’oasi felice ma rara, come tutte le volte che partecipo ad un incontro. Cosa c’è di più social di questo?”. Sarà uno dei pochi personaggi famosi che possiede ancora un telefonino da 47 euro e che, dichiara, usa solo per telefonare.
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