20.8 C
Castellammare di Stabia

Per crescere c’è bisogno di tanti, non di vandali che fanno decrescere

LEGGI ANCHE

U

na Città, per crescere, dipende dai propri amministratori ma, a ben vedere, ancor prima dai suoi cittadini dal momento che, alla fin fine, sono questi che li eleggono, e di solito lo fanno in base al loro essere e sentire i valori. Se questi sono sani e buoni, li guideranno a scegliere buoni amministratori ma, se sono delinquenziali e deleteri, li porteranno a preferire amministratori poco capaci, ed ancor peggio non seri,  confidando in “accomodamenti” e “favori” vari.

Ho sempre detto, scritto e riscritto, che il “pesce puzza dalla testa”; ma anche che la testa è parte dell’intero corpo per cui, se la testa è di piovra, il corpo non può essere di cernia, e viceversa.

Ovvero, per avere un “pesce pregiato e in buona salute”, necessita che tutto il pesce sia sano e di qualità: dalla testa alla coda. E in Stabia è da troppo tempo che una volta l’una parte, una volta l’altra, non sono in sintonia ed ecco che la Città che si trova stretta tra le due, ne risente, soffre e, alla fine, non può far altro che marcire anch’essa con l’una o l’altra parte; magari con entrambe.

Ciò premesso, veniamo alla situazione in cui versa Castellammare di Stabia da anni, lustri, fonte di amarezza e finanche vergogna almeno per quanto mi riguarda e per come la penso io sul ben amministrare una Città ma anche sul ben saperla vivere ed abitare.

E gli ultimi casi di delinquenziale, vigliacca e stupida violenza alla Città, che vanno a sommarsi ai tanti, troppi, succedutisi, ad esempio, alle “terme” vecchie e nuove negli anni, non fanno che testimoniare la bontà dell’assunto.

Ed è a questa sequela di atti sconsiderati di piccoli o grandi delinquenti che strisciano in Stabia, che fa riferimento anche l’attuale Sindaco, Cimmino, nel dar nota degli ultimi episodi di delinquenzialità (alcuni parlano di teppismo tanto per derubricare il tutto già in partenza).

Eccovi il suo ultimo comunicato:

Non ne possiamo più delle mele marce che si ostinano a non voler bene a questa città, con gravi ricadute su tutti i cittadini di Castellammare di Stabia.

Questa notte ignoti hanno danneggiato la Fontana dei Tritoni, oggetto di restyling ed inaugurazione appena pochi giorni fa, ed i bagni pubblici.

In entrambi i casi i nostri operai sono già al lavoro per ripristinare il tappo della cassetta di diramazione idraulica della Fontana ed i raccordi idraulici che forniscono acqua agli orinatoi.

Gli episodi sono stati prontamente denunciati alle forze dell’ordine.

L’attenzione alla quotidianità che la mia amministrazione sta mettendo in campo ha subito degli attacchi. Basta. Non faremo sconti a nessuno.

Ricordo solo a questi vandali che il danneggiamento di beni pubblici di interesse storico o artistico ovunque siano ubicati è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni secondo l’art. 635 del Codice Penale.

Orbene.

Giusto lo sdegno e giusta la reprimenda ma, se ad essa non seguirà realmente un’azione che porti allo scoprire gli autori e a SEVERAMENTE punirli al di là del “palliativo” già evidenziato dal Sindaco a chiusura del suo comunicato:

 “Ricordo solo a questi vandali che il danneggiamento di beni pubblici di interesse storico o artistico ovunque siano ubicati è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni secondo l’art. 635 del Codice Penale.”

Ecco, con rispetto e se mi è consentito (ma anche no) mi scappa di esprimere due ma:

  1. Anzitutto il definirli “vandali” può apparire come un dire: biricchini”, e quindi, alla fin fine, quasi assolverli perché sono da compatire. Più appropriato sarebbe stato definirli delinquenti, quali di fatto sono.
  2. La declassificazione di cui sopra: vandali/delinquenti, ci porta diritti al secondo appunto in merito al quanto la legge prevede per i vandali:  puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni secondo l’art. 635 del Codice Penale.
    Ecco, una quisquiglia insomma visto che poi, a fine partita, semmai partita inizierà, male che vada ne uscirà(nno) con al massimo una pacca sulle spalle visto che in Italia, con una condanna anche a tre anni, nessuno va in galera…. Figurati dei “poveri ragazzi” che hanno fatto una bravata.

Castellammare di Stabia – Per crescere, c’è bisogno di tanti; per decrescere, solo pochi idioti  / Stanislao Barretta / Redazione


Focus sull’allenatore dello Spezia: l’evoluzione di Luca D’Angelo, da difensore a stratega delle panchina

Un calciatore che ha combattuto sui campi, un allenatore che ha conquistato cuori e piazze questa è la storia di Luca D'Angelo
Pubblicita

Ti potrebbe interessare