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Castellammare di Stabia

Pedofilia. Don Ruggero Conti evade dai domiciliari ma la fuga dura poco!

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na storia quella di (Don) Ruggero Conti e della sua condanna a 14 anni e due mesi (confermati nel 2015 in Cassazione)  per abusi su minori che sembrava finita dopo i tanti colpi di scena e teatrini succedutisi nel corso degli anni. Ed invece il vecchio (ex) parroco di Selva Candida di Roma con un colpo teatrale mette in atto una fuga degna di un film. In fondo a scene recitate alla perfezione ci ha abituato con improvvisi malesseri durante le fasi del processo, con denunce contro i Giudici che non gli concedevano i domiciliari, con accuse di complotti per accuse costruite contro di lui  mentre   si presentarono centinaia di giovani in sua difesa, alcuni con t-shirt bianche con la scritta «Don Ruggero, ti vogliamo bene»….

 Fù arrestato il 30 giugno del 2008 perché accusato di aver abusato negli ultimi dieci anni di sette bambini affidati alle sue cure nell’oratorio e nei campi estivi mentre stava organizzando con l’oratorio il viaggio per partecipare alla Giornata Mondiale della Giovenù di Sidney che si tenne dal 12 al 21 luglio di quell’anno. Le indagini successive portarono alla luce altri casi di abusi che sarebbero avvenuti negli anni Ottanta quando (Don) Conti non era stato ancora ordinato sacerdote e insegnava “educazione sessuale” a Legnano. Si trattava però di episodi ormai prescritti anche se alcune vittime dell’epoca sono state comunque sentite in aula come testi dell’accusa.

Fino ad agosto (Don) Ruggero stava scontando i domiciliari a Viterbo, poi aveva fatto richiesta ed ottenuto il trasferimento in clinica a Genzano per motivi di salute. Questa salute ballerina che gli fà schizzare in salita la pressione (consiglio pasticche giornaliere per la cura della ipertensione e diuretici) e che gli fa venire la depressione durante la permanenza carceraria! Ognuno ha il diritto ad essere curato ma vogliamo anche chiederci quali sono le conseguenze fisiche e psicologiche che patirà a vita chi è stato vittima di un pedofilo? Esiste una cura?

Ricapitolando quindi invece gli ultimi avvenimenti relativi a (Don) Ruggero Conti riportiamo (da notizie dei giornali) che lui fugge martedì dalla Clinica di Genzano, usufruisce di un taxi (lo chiama o se lo trova davanti e decide sul momento la fuga?) pagandolo con una carta di credito (non sapevo si potessero fare operazioni bancarie da carcerato). Ma la fuga dura poco e venerdì sera viene rintracciato dai Carabinieri in una casa di cura di Milano che hanno analizzato le celle di telefonia mobile del suo cellulare (e non sapevo nemmeno che da carcerato hai pure il telefonino… magari un I.Phone da mille euro con minuti e giga illimitati).

A (Don) Ruggero era stato notificato un ordine di esecuzione di detenzione a seguito della revoca dei  domiciliari, emesso il 26 settembre 2017, dovendo ancora espiare la pena residua della reclusione in carcere pari ad 11 anni, 10 mesi e 19 giorni ed ha pensato bene di scappare.

Quand’anche ci sono reali e gravi condizioni di salute di un condannato alla detenzione non ci sono anche forme di controllo per evitarne la fuga? Ma tutti questi benefit di carte di credito e telefonini (e quindi di libertà di movimenti e comunicazioni) sono la regola o qualcosa solo in questo caso è sfuggito al nostro sistema?

Da questo caso ci dobbiamo aspettare altri colpi di scena? Io dal canto mio aspetto solo di dare il “bentornato” a Ruggero nelle patrie galere.

 

 

 

 

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