Previste tutta una serie di demolizioni
L
’Ente Parco de Vesuvio, nella personalità del presidente Agostino Casillo, e dal direttore dello stesso Ente Parco, Stefano Donati, ha firmato il protocollo che prevede la demolizione di tutte le opere abusive presenti sul territorio del parco.
Il protocollo, oltre che dalle personalità sopra indicate, è stato sottoscritto dal procuratore generale della Repubblica, Luigi Riello, dall’avvocato generale della Repubblica, Antonio Gialanella, dal procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, dal suo delegato e capo dell’ufficio demolizioni della stessa Procura, Nunzio Fragliasso, dal procuratore della Repubblica di Nola, Anna Maria Lucchetta, dal procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Pierpaolo Filippelli, dal presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
Il tutto è stato reso noto attraverso un comunicato dello stesso Ente parco, in cui si legge che
«l’Ente Parco ha deciso di concretizzare ancor più la sua azione amministrativa di tutela del territorio anche attraverso la condivisa formalizzazione della scelta di attuare la legislazione che consente all’Ente di finanziare, nella sua qualità pubblica, le attività giudiziarie della Procura generale e delle Procure dinanzi citate, attività funzionali a dare esecuzione alle sentenze definitive di demolizione di immobili illeciti edificati nel territorio del Parco».
Infine si legge :
«A tali attività giudiziarie di demolizione la Procura Generale e le Procure suddette dedicano quotidiano e delicato impegno, con organizzazione e tecnica che distingue i nostri uffici sul piano nazionale e che assorbe energie importanti dei suoi magistrati, spese a difesa della legalità violata così drammaticamente dalla speculazione che sfigura il volto del territorio. Attraverso tale protocollo, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio si pone, primo fra i consimili Enti italiani, al fianco del ministero della Giustizia e della Cassa depositi e prestiti in tale opera di finanziamento delle attività giudiziarie di demolizione degli immobili abusivamente edificati. Si aprono, in tal modo, attraverso tale sinergia tra l’autorità giudiziaria e l’Ente Parco, nuove prospettive nella tutela del prezioso territorio di elezione affidato allo stesso Ente Parco, territorio oggetto dell’aggressione pluridecennale dell’abusivismo edilizio; aggressione avverso la quale il coordinamento delle energie delle pubbliche istituzioni appare, più che mai in questa Regione, indispensabile strumento di promozione del bene pubblico, nel caso di specie rappresentato dall’inestimabile patrimonio naturale e culturale, quello del territorio vesuviano, che è proprio dell’intera Nazione».
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