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Papilloma virus, l’appello alla vaccinazione dagli oncologi Usa

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Papilloma virus, l’iniziativa dell’American Society of Clinical Oncology. In occasione della Giornata nazionale per la salute della donna sono previsti una serie di appuntamenti per una forma di prevenzione consigliata anche per gli uomini

E’ UNA BATTAGLIA per spingere sempre più persone a vaccinarsi contro il papilloma virus umano. Un appello dell‘American Society of Clinical Oncology (Asco) e pubblicata su Journal of Clinical Oncology, un endorsement che offre chiarimenti sulla vaccinazione e sulla sua capacità di prevenire milioni di morti per cancro, tramite un maggiore coinvolgimento degli oncologi.

La Giornata nazionale per la salute della donna.“L’implementazione dei vaccini contro le patologie HPV-correlate ha aperto uno straordinario ed innovativo scenario di prevenzione primaria”, commentano Luciano Mariani, ginecologo ed Aldo Venuti, virologo, coordinatori dell’HPV Unit degli IFO Regina Elena – San Gallicano di Roma, appartenenti al network Bollini Rosa, che aderiscono all’iniziativa Open Week di Onda in occasione della prima Giornata nazionale per la salute della donna con un open day previsto domani con punti informativi nell’atrio principale degli Istituti (domani 19 aprile e il 27 e 29 aprile anche all’Istituto Spallanzani di Roma). E’ possibile porre quesiti anche via mail all’indirizzo hpv.unit@ifo.it o in messaggio privato su Facebook: www.facebook.com/ReginaElenaSanGallicanoIFO .

L’infezione. “L’infezione da human papillomavirus – proseguono gli esperti  – è infatti considerato il più importante virus oncogeno per la specie umana, essendo la causa necessaria nel 100% dei cancri del collo dell’utero e coinvolto, con percentuali variabili, nella genesi del cancro della vulva, vagina, ano, pene ed una parte di quelli orofaringei. D’altra parte la dimensione numerica dei cancri HPV-correlati (almeno 600.000 ogni anno, nel mondo) e delle lesioni pre-tumorali che li precedono (di cui è impossibile stabilire l’entità) impone anche all’area dell’Oncologia Medica una forte presa di posizione a favore di questo presidio preventivo. Il ruolo chiave della vaccinazione è ribadito anche per quei tumori meno frequenti della cervice uterina, ma di cui non esiste alcuno screening efficace, così come per il sesso maschile”.

I benefici. “La comunità medico-scientifica – aggiunge Patrizia Vici, oncologo medico del Regina Elena di Roma – coinvolta nell’area dialettica della vaccinazione (applicazione, efficacia, sicurezza, tollerabilità) e nell’informazione all’utenza si è di volta in volta arricchita di nuove figure professionali: a partire dagli igienisti, seguiti dai ginecologi, dermatologi, pediatri, per coinvolgere infine gli otorinolaringoiatri ed i proctologi. Ciascuna specialità ha condiviso l’utilizzo del vaccino, mettendone in luce i benefici per la propria disciplina di appartenenza. Fornendo all’utenza corrette ed univoche informazioni mediche, si è favorito così (almeno nei Paesi più virtuosi) un’alta adesione ai programmi vaccinali, consentendo di avere già dei concreti risultati positivi”.

“La sinergia interdisciplinare – ribadiscono Mariani e Venuti – è quindi un presupposto imprescindibile al successo del programma vaccinale contro questa infezione e le conseguenze oncologiche pluridistrettuali che ne possono derivare. Il confronto su questo terreno con il mondo dell’Oncologia medica, come avviene nell’HPV-Unit degli IFO, può quindi generare una migliore comprensione dei fenomeni clinici legati all’HPV, ed una più efficace strategia multidisciplinare”.

Protegge anche i maschi. Diversi studi scientifici lo hanno ormai dimostrato: il vaccino per il papillomavirus (Hpv), offerto gratuitamente dal 2007 in Italia alle adolescenti durante l’11esimo anno di vita perché efficace nella prevenzione dei tumori del collo dell’utero, è uno strumento valido anche per proteggere i giovani maschi contro condilomi o verruche genitali, lesioni precancerose e rare forme di cancro.

Il nuovo piano vaccinale. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo piano vaccinale che prevede tra gliu altri anche il vaccino HPV per i maschi come succede in altri paesi del mondo. Ma c’è ancora attesa per il finanziamento di questo piano di vaccinazioni.

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L’HPV (papillomavirus) è associato a diverse patologie. Ecco 10 cose da sapere per proteggere la salute

10. Un ceppo non vale l’altro


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I ceppi di HPV più spesso associati a patologie sono il 6, l’11, il 16 e il 18.

9. Alcuni ceppi causano condilomi


Crediti @ geralt – Pixabay

I ceppi 6 e 11 sono responsabili del 90% dei condilomi.

8. Sappiamo chi causa i tumori


Crediti @ thepractice – Pixabay 

I ceppi 16 e 18 sono responsabili del 70% dei tumori del collo dell’utero. Inoltre possono causare altri tumori, ad esempio a vulva, vagina, ano, pene, testa-collo.

7. E’ un problema anche per gli uomini


Crediti @ TBIT – Pixabay

L’HPV può legarsi agli spermatozoi riducendone la motilità, e quindi può essere causa di infertilità.

6. La trasmissione avviene per via sessuale


Crediti @ stokpic – Pixabay

L’HPV si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali vaginali o anali non protetti.

5. Il sesso orale è meno rischioso


Crediti @ kerryank – Pixabay

La trasmissione dell’HPV attraverso rapporti sessuali orali o manuali è più rara.

4. Le infezioni sono molto frequenti


Crediti @ OpenClipartVectors – Pixabay

Secondo le stime il 75% delle donne sessualmente attive entra in contatto con l’HPV nel corso della sua vita.

3. Le nostre difese sanno ucciderlo


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Nella maggior parte dei casi l’infezione da HPV è transitoria e il virus viene sconfitto dal sistema immunitario.

2. Prima si passa dalle lesioni precancerose


Crediti @ markusspiske – Pixabay

Nel caso delle infezioni persistenti passano circa 5 anni prima che compaiano lesioni precancerose.

1. Il cancro compare dopo molto tempo


Crediti @ PDPics – Pixabay

Possono trascorrere anche 20-30 anni dall’infezione prima che si sviluppi un vero e proprio tumore.

/ deabyday.tv

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