Papa Francesco: “I vizi della vita politica sono la vergogna della vita pubblica”
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el suo primo Angelus del 2019 Papa Francesco ha indirizzato un messaggio al Capo dello Stato Italiano, Sergio Mattarella: “Ringrazio il signor presidente della Repubblica italiana per le espressioni augurali che mi ha indirizzato ieri sera. Il Signore benedica sempre il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano”, ha detto.
Papa Francesco ha esortato a non pensare che “la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della citta’, del bene comune; e anche la politica e’ buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace”.
Nella messa del primo dell’anno nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco, ha sottolineato che “mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza, ma e’ solo debolezza”.
Nel messaggio del Pontefice per la Giornata della Pace, è stato evidenziato inoltre che “accanto alle virtù, purtroppo, anche nella politica non mancano i vizi, dovuti sia ad inettitudine personale sia a storture nell’ambiente e nelle istituzioni”.
“È chiaro a tutti – prosegue il pontefice – che i vizi della vita politica tolgono credibilità ai sistemi entro i quali essa si svolge, così come all’autorevolezza, alle decisioni e all’azione delle persone che vi si dedicano. Questi vizi, che indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale”.
Il Papa parla anche della corruzione affermando che “nelle sue molteplici forme di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione delle persone, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della ‘ragion di Stato’, la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio”.
“Quando l’esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni individui privilegiati, l’avvenire è compromesso e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di partecipare a un progetto per il futuro.
“Quando, invece, la politica si traduce, in concreto, nell’incoraggiamento dei giovani talenti e delle vocazioni che chiedono di realizzarsi – dice il Papa – la pace si diffonde nelle coscienze e sui volti. Diventa una fiducia dinamica, che vuol dire ‘io mi fido di te e credo con te’ nella possibilità di lavorare insieme per il bene comune. La politica è per la pace se si esprime, dunque, nel riconoscimento dei carismi e delle capacità di ogni persona”.
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