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Castellammare di Stabia

Paniere Di Voti (Mauro Lo Piano)

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Luigi Genovese 21 anni, eletto con 18 mila preferenze, ancora non si sa come sia riuscito a raccogliere un cosi’ grande “paniere di voti”. Si presume che l’immensa ricchezza patrimoniale abbia influito in maniera preponderante sulla scelta di una parte dI elettori, per la cronaca  e’ stato il piu’ votato tra i candidati siciliani.
A distanza di pochi giorni da questo trionfo elettorale, il Gip del Tribunale di Messina Salvatore Mastroeni, ieri non ha usato mezzi termini nel disporre il sequestro cautelativo di beni mobili e immobili per un valore di 100 milioni di euro nei confronti di Luigi Genovese, e di tutta la sua ricca famiglia.
La famiglia Genovese, da qualche anno “cavalca l’onda” del Tribunale di Messina, e’ stata condannata nel processo Corsi D’oro a pene pesanti, basti dire che al padre di Luigi l’ex deputato nazionale Francantonio, sono stati inflitti nel Gennaio di quest’anno, in 1° grado di giudizio, 11 anni di reclusione. Mentre ai  suoi familiari sono state comminate pene comprese fra i 2 e 4 anni e mezzo.
Le accuse non erano di  poco conto:  Associazione per delinquere, frode fiscale, riciclaggio, peculato e truffa.
Francantonio Genovese in queste ultime elezioni del 5 Novembre, vista la sua incandidabilita’, aveva “proposto” a FI la messa in campo del figlio Luigi appena 21enne. Era stato proprio Gianfranco Micciche’ a tenerlo a “battesimo” al Palacultura di Messina.
In quella serata erano chiamate a raccolta piu’ di 2000 persone, che avevano acclamato il giovane rampollo della famiglia, il Micciche’ proprio in quella serata aveva esclamato : “il ragazzo nonostante la sua giovane eta’, ha l’esperienza che gli viene dalla famiglia”. Mai frase fu cosi illuminante nel tempo.
 
Torniamo all’inchiesta odierna :
Da ieri il ” Luigi Jr.”, e’ accusato di frode fiscale,riciclaggio, autoriciclaggio e sottrazione di beni, presunto dirottamento di ricchezze all’estero con la complicita’ di tutta la famiglia.
Attraverso societa’ di comodo, travasi di societa’, scatole cinesi, sarebbero stati catapultati nei paradisi fiscali diversi milioni di euro, 16 erano finiti in un conto svizzero (dopo la condanna di Genovese senior), altri 16 in un conto panamense.
C’e’ da chiedersi : quanti soldi ancora sara’ possibile da parte dei magistrati inquirenti “disseppellire” in altri paradisi artificiali? certa e’ solo una cosa, che troppi capitali circolano attorno alle famiglie che hanno avuto un ruolo primario nel nostro panorama politico sia nazionale che regionale.
Se in seguito, si dovesse scoprire che le 18 mila preferenze non abbiano solo un “peso politico”, ma sono legati alle disponibilita’ monetarie dei Genovese, allora i problemi per la famiglia sarebbero molto piu’ grossi di quanto si possa pensare.
Una domanda : 
Cosa spinge persone straricche a compiere simili nefandezze, l’avidita’ oppure e’ una vera e propria malattia che colpisce i ricchi? in entrambi i casi queste patologie  “andrebbero curate” con la confisca di tutti i loro beni.

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