Palermo: professoressa sospesa per mancata vigilanza sul lavoro svolto dagli alunni. La colpa? Aver fatto riflettere gli alunni sulle vicende sociali del presente confrontandole con i fatti storici del passato, oggetto di studio in classe.
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a storia, anzi la cronaca si ripete. Nell’ottobre scorso il liceo “Filolao” di Crotone, adesso l’istituto tecnico “Vittorio Emanuele III” di Palermo. In Calabria un professore fu “crocifisso” per un tema sulle leggi razziali, in questi giorni a Palermo una professoressa viene sospesa per 15 giorni dall’insegnamento e condannata allo stipendio dimezzato, ovviamente. La colpa sempre quella, la solita. Far riflettere gli alunni sulle vicende sociali del presente confrontandole con i fatti storici del passato, oggetto di studio in classe.
La professoressa Maria Rosaria Dell’Aria, 63 anni e da 40 in servizio, ha guidato la sua classe a riflettere sul “Giorno della Memoria” – 27 gennaio – e sui fatti e le cause che portarono in Italia alla promulgazione delle leggi razziali del 1938. I ragazzi della II E, ricercano, studiano e producono un video e della slide. Due di esse vengono “incriminate”, perché sullo stesso lucido compare a sinistra, la prima pagina del Corriere con la notizia delle leggi fasciste ed a destra, il ministro Salvini sorridente e soddisfatto che mostra un foglio che annuncia decreto sicurezza ed immigrazione.
Seguono altri lucidi, nei quali i ragazzi esprimono loro opinioni, che possono essere anche opinabili, ma sono il frutto del loro lavoro e della loro riflessione sulla storia e sul presente. A qualcuno il lavoro svolto dai ragazzi non piace, se ne sente disturbato e viene interessato il governo di Roma. Che solertemente allerta l’Ufficio scolastico provinciale di Palermo che, a sua volta, dispone una ispezione sui fatti contestati. Vengono interrogati ragazzi ed insegnanti, “colpevoli” di indagare sulla Storia e di esprimere opinioni e valutazioni. A fine vicenda, alla professoressa Dell’Aria, ormai prossima alla pensione, come omaggio a 40 anni di onorata carriera, viene comminata la sanzione della sospensione. La motivazione è di mancata vigilanza sul lavoro svolto dai suoi alunni.
Per comune nozione, a noi sembra che la normativa sulla vigilanza degli insegnanti sugli alunni riguardi la loro incolumità fisica e non certo la vigilanza sulle loro libere opinioni. La Scuola deve essere la palestra della libertà di pensiero, non certo luogo di censura di idee ed opinioni. L’intramontabile Voltaire, ci pare dicesse: “Io non condivido ciò che tu dici, ma mi batterò fino alla morte perché tu lo possa dire”. Sublime esempio di libertà e tolleranza.
Si vede che studiare la Storia, non deve essere più consentito o comunque va trascurato. Che l’orientamento “politico” attuale sia questo appare ormai evidente. Infatti, la disciplina storica è stata persino tolta dagli esami di maturità. Cosa assurda, al punto che un gruppo di intellettuali quali Segre, Camilleri, Giardina, ecc. hanno sentito il bisogno di lanciare sui media una pubblica petizione per salvare alla disciplina storica l’importanza che merita nella formazione critica del cittadino consapevole. Infatti, sono state raccolte decine di migliaia di firme di cittadini comuni, sensibili alla Storia come “bene comune”.
Gli incresciosi episodi del liceo calabrese e dell’istituto siciliano sono segnali di allarme molto indicativi di una nuova tendenza negazionista ed oscurantista. Bisogna guardare solo all’oggi, del passato non sappiamo cosa farne, sembra sentir dire da questi signori, maestri di tolleranza. E che il clima culturale, del resto, stia tralignando ci sono molte “correnti di pensiero” a dimostrarcelo: sentiamo parlare di molti discepoli dei “terrapiattisti”, ci sono molti proseliti dei “No Vax”, diventano tanti anche coloro che negano l’esistenza delle ere geologiche passate … Insomma neanche la scienza con i suoi dati incontrovertibili riesce a convincere certe “intelligenze”, attratte dal rifiuto della conoscenza e votate alla missione della svalutazione del sapere. Figuriamoci lo studio della Storia che considerazione può ricevere presso queste menti eccelse.
La storia che per definizione è “insegnamento critico”. La storiografia, infatti, mette in relazione fatti, idee ed ideologie, teorie e passioni nel tentativo di analizzare le singole cause e poi di ricomporle per provare a spiegare il corso degli eventi, così come ci sono stati tramandati. Quello dello storico è lavoro affascinante e complesso che richiede mente e cuore.
Le giovani menti degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado è giusto che si esercitino in queste Palestre del sapere, per allenarsi a leggere la storia agli occhi del presente. Per meglio costruire il futuro.
A noi sembra una legittima ovvietà e per questo esprimiamo solidarietà alla professoressa Dell’Aria, con l’augurio che i suoi “zelanti” censori rivedano le loro “solerti” valutazioni e ridiano serenità di lavoro a lei, ai suoi alunni, ed alla Scuola nel suo insieme.
Diversamente sembra che si sia instaurato il metodo collaudatissimo: castigarne uno per educarne mille. Dio non voglia!
Carmelo Toscano
Video reso disponibile da Pietro Grasso (con sua nota che riportiamo a seguire) ed inviatoci dal Prof. Dott. Giuseppe Vollono che, a sua volta, commenta e annota:
Visto che tutti coloro che ne parlano non l’hanno visto, a partire dalla sottosegretaria Borgonzoni, ho deciso di pubblicare il video completo dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale di Palermo (omettendo solo l’ultima slide con i nomi).
Guardatelo e giudicate voi: su cosa avrebbe dovuto vigilare l’insegnante? Sulle opinioni degli studenti? Avrebbe dovuto censurare il pensiero degli alunni?
In nessuna parte viene detto che Salvini è come Mussolini, come invece leggo ovunque. Vengono accostati provvedimenti e scelte di allora e di oggi, con acume e intelligenza: a chi lo guarda spetta trarre le conclusioni.
Allora mi chiedo: perché la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria è stata sospesa? Perché è intervenuta la Digos?
Mi sembra, al contrario, che gli studenti abbiano ben compreso il significato più profondo della Giornata della memoria: non un rito stanco ma un pungolo per il presente. Forse è proprio l’intelligenza a spaventare Salvini e i suoi!
Inoltre, aggiunge il Prof Vollono, leggo dalle linee guida ministeriali:
“RICONOSCERE NELLA STORIA DEL NOVECENTO E NEL MONDO ATTUALE LE RADICI STORICHE DEL PASSATO, COGLIENDO GLI ELEMENTI DI CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ”!
“Queste, in pratica, sono le competenze che il ministero della pubblica istruzione chiede ai nostri colleghi di italiano e storia di far raggiungere ai nostri alunni!”
e si chiede:
MA DI COSA STIAMO PARLANDO? Credo non ci sia null’altro da dire! ?
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