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Osimhen, quando il talento ha bisogno di tempo

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Osimhen, quando il talento ha bisogno di tempo. I tifosi vogliono tutto e subito ma spesso ci sono dei “tempi tecnici” da rispettare.

Da Mister 70 milioni a brocco, il passo è breve. Quando vieni pagato tanto è convinzione diffusa che tu debba essere decisivo in tutte le gare. Ma non sempre è così, soprattutto se non hai ancora compiuto 22 anni ed è la prima vera esperienza in un top club. La strana parabola di Osimhen osannato fino a poco tempo fa ed ora già nell’occhio del ciclone criticato aspramente. Un gol in 7 partite non è sicuramente uno score invidiabile, ma dietro ai freddi numeri c’è molto altro.

Il lavoro oscuro

L’attaccante nigeriano non è il classico ariete che staziona nell’aria avversaria attendendo il pallone da buttare dentro. Lui è tutt’altro. Svaria molto su tutto il rettangolo di gioco, dialoga con i compagni, allarga le maglie della difesa avversaria. Un lavoro oscuro ma estremamente utile che porta gli avversari allo sfinimento grazie anche alla sua vivacità e freschezza. Detto ciò un attaccante ha il compito principale di siglare più reti possibili ed è proprio questo aspetto sul quale Vic deve migliorare. Una tecnica individuale da affinare così come deve da migliorare la freddezza sotto porta. È nella mente di tutti i tifosi il gol divorato contro il Sassuolo dopo la palla persa da Consigli. Lì un bomber non dovrebbe farsi pregare, pallone nel sacco e tutti ad abbracciarlo. Inevitabilmente il risultato finale nella sfida di domenica sera non fa altro che marcare queste carenze che agli addetti ai lavori erano ben note.

Il periodo particolare

Il momento è delicato e le diverse critiche che gli sono piovute addosso potrebbero non far altro che ricoprirlo ulteriormente di pressioni. Ma a dispetto della sua giovane età ha dimostrato di essere un ragazzo tutto d’un pezzo. Un ragazzo che, a causa della situazione particolare vissuta dalla sua famiglia nella periferia di Lagos, è dovuto crescere in fretta. Sono da ricordare anche le varie defezioni alle quali ha dovuto porre rimedio Gattuso. Prima lo stop di Insigne che rientrato si fa di nuovo male, poi anche le assenze causa Covid di Zielinski ed Elmas. Soprattutto il polacco è stato e sicuramente sarà una delle pedine decisive nel centrocampo azzurro. Mette a disposizione qualità e corsa al servizio della squadra, oltre al suo senso del gol.

Gli schemi di Gattuso

Una delle critiche che Gattuso ha fatto ai suoi al termine delle ultime sfide è proprio quella di servire poco e male l’attaccante ex Lille. Nel 4-2-3-1 varato quest’anno dall’allenatore calabrese, Osimhen è il terminale d’attacco ma dietro ha davvero tanta qualità. Basti pensare che Dries Mertens ha abbassato il proprio raggio d’azione proprio per non rinunciare alla sua qualità. C’è Insigne ad intermittenza mentre Politano è in grande spolvero, Lozano invece in fase calante. L’attenzione ricade proprio su coloro che dovrebbero innescare il talento nigeriano. Il Napoli spesso finisce per condurre un possesso di palla sterile che non riesce a sfociare in vere e proprie occasioni da gol. Poche volte si rilancia in avanti per permettere agli esterni di mettere in mostra la propria velocità. Le difficoltà riscontrate nelle ultime uscite derivano anche dall’atteggiamento assunto dalle avversarie. Uno degli esempi più lampanti è la gara di Europa League contro l’AZ, nella quale l’attenta difesa olandese ha concesso poco o nulla agli Azzurri costretti ad incassare addirittura la sconfitta interna.

L’inizio sprint

E pensare che fu proprio Osimhen a cambiare volto al Napoli nella prima giornata di campionato. Quando subentrò a Demme al minuto 61 e contribuì al cambio di passo degli Azzurri fino ad arrivare alla vittoria finale. Riuscì a richiamare le attenzioni degli avversari su di sé favorendo le incursioni dei compagni. Tuttavia con gli incontri ravvicinati e la lucidità che scarseggia non è facile rendere sempre al massimo.

Un periodo difficile che contribuirà alla crescita di un diamante che al momento è ancora un po’ grezzo ma che potrebbe iniziare a brillare molto presto.

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