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i spezzano così le speranze dell’Italia agli Oscar. Tra i 9 film, scelti tra 87, che si contenderanno l’ingresso in cinquina per la statuetta come miglior film straniero, Dogman di Matteo Garrone non c’è.
Nonostante un soddisfacente percorso di premi, tra cui la Palma d’oro a Cannes al protagonista Marcello Fonte, il bis del 15 dicembre agli Efa a Siviglia dove riconoscimenti sono andati anche per costumi, acconciature e make up, Dogman non ci sarà alla Notte degli Oscar il 24 febbraio 2019.
L’Italia va avanti, come tante volte in questi anni, con le categorie tecniche: Suspiria di Luca Guadagnino (in sala dal 1 gennaio) è nelle shortlist di trucco e acconciature (Fernanda Perez) e in miglior canzone originale (Thom Yorke dei Radiohead).
Tra i 9 in gara per la cinquina, sei sono stati scelti dai membri dell’Academy e tre da un comitato esecutivo ristretto: dentro ci sono titoli come il polacco Cold War (in sala dal 20 dicembre) di Pawel Paliwkosky, il messicano Roma di Alfonso Cuaron (Leone d’oro a Venezia 2018), il tedesco Opera senza nome di Florian Henckel von Donnersmarck, tre film che possono contare sulla forza distributiva (e di marketing) rispettivamente di Amazon, Netflix e Sony.
Intanto Garrone nei primi mesi del 2019 comincerà le riprese di Pinocchio tra Lazio, Toscana e Puglia.Il casting del film dal capolavoro di Carlo Collodi è in fase di sviluppo: dopo il coinvolgimento di Roberto Benigni nel ruolo di Geppetto e la smentita di Alba Rohrwacher Fata Turchina, si vocifera di Marcello Fonte come Grillo parlante, mentre nel cast tecnico Garrone si affiderà al due volte premio Oscar Mark Coulier per il trucco e a Rachael Penfold alla supervisione degli effetti speciali.
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