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Castellammare di Stabia

Onorato (ex Juve Stabia): “Non cambierei con nessuno il presidente Fiore”

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Vincenzo Onorato, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto telefonicamente nel corso del programma “Il Pungiglione Stabiese”

Onorato (ex Juve Stabia): “Non cambierei con nessuno il presidente Fiore”

 

Vincenzo Onorato, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” che va in onda ogni lunedì sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live” dalle ore 20:30.

Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Napoli in questo giorni è triste a causa della morte di Maradona. Noi tifosi ancora non riusciamo a rendercene conto. Abbiamo perso un fratello, una persona che ha unito dei popoli, due culture. Mi dispiace che qualche giornalista ne abbia parlato male, perché bisogna giudicare l’uomo calciatore non la sua vita privata, se ha fatto degli errori li ha pagati tutti sulla sua pelle. In questi momenti bisognerebbe vedere solo le cose positive che ha fatto e per noi napoletani sono state tante.

Ai miei tempi quando non riuscivo a segnare cercavo di mettermi al servizio della squadra. Magari Romero per alcune partite ha fatto pochi goal ed è venuta a mancare la fiducia. Standogli vicino sicuramente inizieranno ad arrivare le prestazioni e i goal.

Dispiace per il pareggio contro la Paganese perché ritengo la Juve Stabia superiore come organico, ma mister Padalino sicuramente sa il fatto suo e ha tutte le carte in regola per fare un discreto campionato.

A Castellammare arrivai dal Messina che a quei tempi giocava in B firmando un triennale in C2 con il presidente Roberto Fiore. Il ricordo più bello è il mio gol salvezza contro il Cerveteri su rigore, da lì si sono poste le basi per gli anni successivi vincenti.

La mia Juve Stabia che perse lo spareggio contro la Salernitana penso che, senza ombra di dubbio, visti i valori attuali delle rose in serie cadetta, avrebbe potuto fare un campionato di B attuale.

A causa del Covid le partite senza tifosi mi sembrano partite amichevoli del giovedì, non c’è l’adrenalina e la giusta attenzione alla gara. Si dice che il pubblico sia il dodicesimo uomo in campo, io quando giocavo venivo esaltato dal pubblico.

Per quanto riguarda la retrocessione della Juve Stabia dalla serie cadetta penso che abbia pesato molto la mancanza di pubblico sugli spalti, perché lo stadio Menti pieno incute un certo timore agli avversari.

Senza nulla togliere a Manniello o a Langella, io Fiore non lo cambierei con nessuno, perché lui era un presidente passionale. Per quanto riguarda l’attuale dirigenza, bisogna dargli merito perché sta facendo molti sacrifici per portare avanti la Juve Stabia, di questi tempi senza introiti derivanti da sponsor, diritti televisivi e senza tifosi. Attualmente i vertici del calcio tutelano solo le due serie maggiori e tralasciano quelle inferiori. Penso che il sistema debba essere rivisto e tutelare di più le piccole società”. 

 

a cura di Giuseppe Rapesta

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