Lo ha stabilito il Tribunale di Roma, avranno lo stesso cognome ma non saranno sorelle.
Roma – Il Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto due adozioni “in casi particolari” a favore di due minori con due mamme. La notizia si trova sul sito www.famigliearcobaleno.org. “Questo nuovo ulteriore provvedimento, che resta nella scia delle gia’ note sentenze”, spiega l’avvocato Francesca Quarato, socia di Rete Lenford e componente del gruppo legale di Famiglie Arcobaleno che ha curato il caso, “ha una peculiarita’ rispetto alle precedenti: le minori in favore delle quali e’ stata riconosciuta l’adozione sono, infatti, nate ciascuna da una delle due donne della coppia. In questo modo ognuna ha un genitore biologico ed un genitore sociale, entrambi con piena e pari capacita’ e responsabilita’ genitoriale. Anche in questo caso, il Tribunale per i minorenni di Roma ha avuto riguardo esclusivamente all’interesse delle minori a vedere riconosciuto e tutelato il rapporto genitoriale che ciascuna ha con la madre sociale, rapporto che dunque si affianca – senza sostituirlo – a quello con la madre biologica, arricchendo la sfera delle relazioni delle bambine”. L’avvocato rileva che “l’adozione ‘incrociata’ accordata a ciascuna partner della coppia rispetto alla figlia biologica dell’altra assume, dunque, un significato particolare, valorizzando l’intreccio dei rapporti genitoriali e dei legami familiari biologici e sociali con un riconoscimento giuridico. Il Tribunale, in tal senso, ha stabilito che le bambine abbiano lo stesso cognome comune”.
Per l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione dei matrimonialisti italiani, “il Tribunale dei Minori di Roma ha emesso un provvedimento storico, senza precedenti, che dichiara l’adozione incrociata di due figlie a una coppia di donne, una vera e propria stepchild adoption prevista già dalla nostra legge, dall’articolo 44 della legge 184/83 lettera d. Ancora una volta la giurisprudenza, attraverso un’interpretazione oculata e moderna, sancisce la tutela piena dei diritti dei minori”. Ora, continua, “le due bimbe avranno una madre biologica e una sociale nel quadro di una tutela affettiva ed economica per entrambe. Le due minori, pur avendo lo stesso doppio cognome, non saranno sorelle perché la legge non lo prevede in casi come questo”. L’adozione in casi particolari, spiega il professionista, “avviene quando si dimostra che tra l’adottante e il minore adottato esiste un rapporto significativo e duraturo suscettibile di tutela tanto da giustificare una adozione. L’Ami auspica che in fututo si possa modificare l’attuale legge 184/83 per rendere ancora piu’ piena l’adozione in casi particolari prevedendo la fitta trama di rapporti parentali tra minore adottato e parenti dell’adottante, previo consenso di questi ultimi. Tale provvedimento dimostra che cio’ che non riesce a fare il legislatore viene realizzato dai Tribunali. Si tratta sicuramente di un altro passo avanti del diritto di famiglia e minorile italiani”.
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