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Nuovo Coronavirus (2019-nCoV): situazione epidemiologica al 310120

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Il nuovo Coronavirus (2019-nCoV) è stato identificato, il 9 gennaio 2020 in Cina, dal Center for Disease Control and Prevention-CDC che lo ha indicato come agente causale strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Nuovo Coronavirus (2019-nCoV): situazione epidemiologica al 31 Gennaio 2020

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, nel sud della Cina. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

Dopo la prima segnalazione di questo cluster, altri casi di polmonite dovuti al nuovo Coronavirus sono stati riscontrati in viaggiatori che avevano soggiornato a Wuhan al loro arrivo in Tailandia, Giappone e Corea del Sud, nonché in altre città cinesi. Questi pazienti non avevano frequentato il mercato di animali vivi in cui era avvenuta l’esposizione al virus per i primi casi. Ciò ha portato ad ipotizzare la possibilità di trasmissione inter-umana dell’infezione attraverso contatti stretti, come avviene ad esempio all’interno di un nucleo familiare o in ambito ospedaliero.

Periodo di incubazione del nuovo Coronavirus

Il periodo di incubazione del nuovo Coronavirus, secondo le stime correnti riprese da OMS (report del 27 gennaio) variano tra 2 e 10 giorni. I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane sono più suscettibili alle forme gravi.

Secondo le informazioni diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 29 gennaio scorso, i casi totali confermati sono 6.065, con 132 decessi.

I casi si sono manifestati in:

30 province della Cina continentale (5.974), a Hong Kong (8), Macao (7), Taiwan (8), Malesia (4), Nepal (1), Sri Lanka (1), Singapore (7), Tailandia (14), Giappone (7), Cambogia (1), Corea del Sud (4), Vietnam (2), Australia (7), Francia (4), Germania (4), Canada (3) e Stati Uniti d’America (5), Emirati Arabi Uniti (4).

La Commissione nazionale di sanità cinese alle ore 8.00 di questa mattina ha tuttavia aggiornato il numero dei casi accertati, indicati in 7.711 nonché il numero dei sospetti (oltre 9.239) e dei decessi correlati, indicato questa mattina in n. 170. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da persona a persona. I dati sono aggiornati quotidianamente.

Misure di sanità pubblica implementate in Cina

L’OMS ha informato che la Cina inizialmente ha applicato le seguenti misure:

  • sono stati identificati e sottoposti a follow up i contatti stretti, inclusi gli operatori sanitari;
  • la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha effettuato una ricerca attiva dei casi ed è stata completata l’indagine retrospettiva dell’attuale cluster di pazienti;
  • il mercato ittico all’ingrosso di Huanan è stato chiuso e sono state effettuate misure di sanificazione ambientale e di disinfezione;
  • sono state implementate attività di comunicazione del rischio per aumentare la consapevolezza e l’adozione di misure di auto-protezione.

A partire dal 23 gennaio 2020, secondo quanto prontamente comunicato dall’Ambasciata d’Italia in Cina,

  • sono stati sospesi tutti i collegamenti aerei e ferroviari da Wuhan e successivamente da altre città della provincia di Hubei (tra le quali Hangwang, Huanggang ed Ezhou);
  • è stato interrotto il funzionamento dei trasporti pubblici e sono state chiuse anche le autostrade di accesso, i luoghi di ritrovo, quali mercati, cinema, internet cafè, e siti culturali.
  • Sono state sospese le manifestazioni per il Capodanno e chiusi i siti oggetto di assembramento (la Città Proibita) anche a Pechino.

Per ridurre ulteriormente gli spostamenti tra regioni della Cina, ma anche verso l’estero, il Governo cinese ha bloccato negli ultimi giorni (la notizia risale al 24 gennaio) la vendita di pacchetti turistici interni e internazionali da parte di tutte le agenzie di viaggio.

I soggetti con temperatura elevata, o che abbiano avuto contatti stretti con malati, sono isolati in quarantena e sotto osservazione medica. Gli ospedali della città hanno preventivamente ampliato il numero dei posti letto disponibili: 800 in quelli pubblici e altri 1.200 in diverse strutture sanitarie. I controlli sono anche mirati alla ricerca di animali vivi trasportati illegalmente con autoveicoli.

Per precauzione sono state chiuse scuole e i templi buddisti hanno allontanato i fedeli. A tutti i cittadini è stato imposto di indossare maschere protettive.

Il nuovo virus, pur essendo per il momento classificato come di tipo B quanto a pericolosità (al pari di quelli della SARS, dell’AIDS e della Polio), viene gestito come se fosse appartenente alla classe A (la stessa del colera e della peste). Le autorità cinesi stanno adottando anche misure speciali mirate a garantire la cura dei pazienti infettati, tra le quali la costruzione di un nuovo ospedale, che dovrebbe essere pronto già nei primi giorni di febbraio. Le autorità hanno annunciato che ne verrà costruito anche un altro, con un numero maggiore di posti letto, sempre in tempi molto stretti.

Ministero della salute/Nuovo Coronavirus (2019-nCoV): situazione epidemiologica al 310120 / Redazione

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