Come se non bastasse quello già versato, altro sangue potrebbe scorrere in Nuova Zelanda, dopo la strage di Christchurch.
Gruppi affiliati ad Al Qaida, hanno parlato del massacro in cui sono state uccise 50 persone, come di “guerra dei Crociati” contro i musulmani e promettono che la risposta verra’ data con il “linguaggio del sangue”.
La stessa Jihad, sul canale Telegram, filo Isis Al-Asyaf Al Baghdadi, ha minacciato terribili vendette per la strage delle moschee di Christchurch.
Incitano i propri seguaci a prendere le armi e compiere attentati contro i Crociati, considerati nemici da annientare ovunque si annidino, chiese comprese.
La situazione e’ di per se gia’ incandescente, ora lo sara’ ancora di piu’, anche se le Autorita’ competenti cercano di correre ai ripari.
La premier neozelandese Jacinda Ardern, ha reso noto che entro 10 giorni sarà annunciata la riforma della legge sulla vendita delle armi.
Saranno intensificati i servizi di Intelligence, perché, Il suprematista bianco australiano, autore della strage di Christchurch, non era infatti mai stato schedato.
Il timore è che gli 007 fossero stati eccessivamente concentrati sulla Comunità musulmana nel rilevare rischi per la sicurezza.
Il commissario di polizia, Mike Bush, ha detto che il killer, Brenton Tarrant, pur avendo agito da solo, potrebbe avere avuto il supporto di altre persone, l’inchiesta in corso forse lo chiarira’.
In questo contesto di eventi, la Nuova Zelanda si trova fra due fuochi, solo che nel mezzo, ci vanno sempre cittadini inermi, che non hanno nulla a che spartire con i due antagonisti: “belve umane” affamate solo di sangue.
Lascia un commento