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Associazione Nuova Urbe: sola contro il degrado, tra delusioni e speranze

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Associazioni contro lo stato di abbandono delle periferie. Le amministrazioni cambiano ma il degrado resta

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oma- Siamo nella periferia Est di Roma, il quadrante romano che, fino ad un anno fa,  è stato protagonista, attraverso oltre 40 Comitati e Associazioni, di intense lotte contro il degrado e l’abbandono dei propri quartieri. Colpevoli le Istituzioni, che con la loro indifferenza, obbligavano i cittadini a sostituirsi alle loro competenze.

Un anno fa, con le nuove elezioni amministrative, sembrava essere giunti finalmente ad una svolta: i cittadini votavano e sostenevano un nuovo partito, il M5S, per dare il benservito alle promesse mai mantenute dei vecchi politicanti e sperare in quello che, durante la campagna elettorale, era stato annunciato come il vero cambiamento delle periferie.

Ad un anno esatto dalle elezioni che hanno visto trionfare i pentastellati in tutti i municipi romani, facciamo il punto della situazione partendo proprio dalle periferie.

Incontriamo il Prof. Antonio Cataldi, Presidente dell’Associazione Nuova Urbe, una realtà attiva da anni sul territorio di Castelverde/Lunghezzina. Cataldi dà sfogo all’ennesima delusione derivante dalle speranze (mal) riposte nelle istituzioni vigenti.

A. Cataldi- Presidente associazione Nuova Urbe

L’ultima volta che la piazza di Lunghezzina è stata pulita risale a oltre un anno fa, quando svolgemmo la XI Giornata Ecologica, poi tutto è stato lasciato all’abbandono. Durante quest’anno ho provato a contattare l’assessore all’Ambiente del VI Municipio, Katia Ziantoni, tramite telefono, lettere mail, messaggi sms, tramite suoi colleghi di movimento politico o consiglieri municipali e capitolini, ma sono stati tutti tentativi vani, non ho mai ricevuto risposta.

Anche Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio, incontrato in sede di tavoli tecnici riguardanti Rocca Cencia, ha deluso e sta deludendo molto. In un primo momento aveva detto che si sarebbe interessato alle problematiche ambientali di Lunghezzina che gli avevo presentato, e cioè: anzitutto la presa in carico da parte del Comune di Roma del terreno Lunghezzina C 19 e del terrapieno adiacente via Ortona de’ Marsi, 390. Presa in carico indispensabile per poter predisporre intervento di carotaggi sui medesimi terreni. Inoltre l’inserimento nel piano effettivo di servizio di AMA Roma delle strade e piazze di Lunghezzina 1 e 2, e non solo sulla carta..straccia. Dopo un primo contatto il suddetto signore si è letteralmente volatilizzato, non rispondendo più al telefono, alle mail… solo una volta, dopo che avevo fatto una trentina di tentativi telefonici, mi rispose seccato che stava dal medico, e che conosceva ormai la problematica. Punto. Mi chiuse il telefono e poi il nulla.

Anche in quella circostanza provai a contattare i suoi colleghi di movimento, e cioè Muzzone, Tranchina, Stefàno, ne parlai con Agnini… ma nulla. Alla fine parlai pure all’assessore capitolino Montanari, ma ad oggi ancora niente si muove”.

Insomma, ci pare di capire che le amministrazioni cambiano ma i problemi restano. A quanto ci risulta, l’operazione di pulizia da parte degli organi competenti, in un anno, si è esaurito in qualche sporadico intervento di svuotamento dei contenitori AMA che si trovano sulla piazza di Largo Montenerodomo. Le strade invece, restano sporche.

Immagini di repertorio

Così come il “solito” problema delle erbacce secche delle aree verdi, abbandonate, che puntualmente, con l’arrivo dell’estate, diventano una minaccia per i residenti di Lunghezzina a causa del rischio incendio (ndr. l’anno scorso sono dovuti intervenire due volte i VVFF- Foto di repertorio).

Il Prof Cataldi tiene a precisare che la “la piazza quest’anno è stata veramente sporca. Praticamente ci sono chili di vetri rotti (da bottiglie) nelle aiuole e dappertutto, erba secca alta ormai anche un metro e mezzo, che mi ricorda la savana del Botswana. Per non parlare dei sei contenitori-cesti messi anni fa da una ditta subappaltatrice che fece i lavori, alla quale cercai di spiegare che non era proprio il caso di mettere cesti senza il logo AMA, perché AMA non li avrebbe puliti, e così è stato….”.

L’amarezza è tanta e la delusione pure. Ma come un’oasi nel deserto, spunta un segnale di speranza: “In tutto questo marasma, qualche piccolo ma significativo gesto riaccende la speranza”- Ci racconta Cataldi– “Alcuni miei alunni e bambini più piccoli, ultimamente hanno iniziato a rispondere ai miei inviti a fare anche loro qualcosa, cercando di non sporcare l’ambiente che frequentano tutti i giorni. Così pure ieri, mi ha molto impressionato un gruppetto di ragazzi, giovani, che stazionano a tutte le ore sulla piazza, e che di solito quando svolgevamo le giornate ecologiche ci ‘canzonavano’… Ebbene, ieri sera hanno voluto mostrarmi come avevano pulito il perimetro attorno la capannetta della piazzetta, riempiendo quasi tre grandi sacchi neri di rifiuti vari! Inoltre con del nastro adesivo hanno ricoperto dei ferri-spuntoni che una volta supportavano le fasce di legno di due panchine, sui quali diversi di loro si erano fatti male”.

Il 24 Giugno prossimo dalle 18 alle 20,30 l’Associazione Nuova Urbe svolgerà un momento di educazione civica, pulendo la piazza di Largo Montenerodomo e il perimetro verde di Via Tortoreto.

È molto importante la partecipazione per non permettere, a chi abita in quei quartieri, di abituarsi alla sporcizia e soccombere al degrado. In assenza delle (sorde) istituzioni, incapaci di portare un barlume di speranza –e di pulizia- in luoghi abitati da persone civili che pagano le tasse come tutti gli altri residenti di Roma (che invece i servizi li ricevono), bisogna rispondere con esempi di civiltà.

Quei ragazzi mi hanno detto che il 24 prossimo ci saranno a darci una mano, almeno diversi di loro- Conclude il Presidente dell’Ass.ne Nuova Urbe–  Questi segnali per me sono molto importanti, perché i ragazzi e i giovani, ben più degli adulti, cominciano a rispondere ai nostri appelli”.

Questo è solo un piccolo resoconto. Ci sarebbe tanto altro da raccontare su altri fronti, come quello dell’emergenza scuola e altri ancora… ma questi sono altri capitoli che ben presto approfondiremo.

Maria D’Auria


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