Una forte esplosione è avvenuta poco dopo mezzogiorno sullo Stromboli, con ricaduta di sabbia, cenere e altro materiale vulcanico (video).
Impressionanti le immagini che circolano sui social in cui è ripresa da più punti la forte esplosione sullo Stromboli e che è avvenuta poco dopo mezzogiorno, con ricaduta di sabbia, cenere e altro materiale vulcanico. Alcuni testimoni hanno riferito che l’eruzione, preceduta da un forte boato, sarebbe stata di intensità maggiore a quella che il 3 luglio scorso provocò una vittima. Al momento non si segnalano danni a persone o cose, tranne piccoli focali d’incendio sul versante di Ginostra del Vulcano. Un gruppo di turisti si è rifugiato nella chiesa di San Vincenzo.
L’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è l’ente italiano di ricerca sui fenomeni geofisici e vulcanologici, che gestisce inoltre le reti nazionali di monitoraggio per i fenomeni sismici e vulcanici) sezione di Catania segnala che “I numerosi turisti che visitano l’area craterica corrono un serio rischio poiché non è possibile determinare in anticipo l’intensità e la direzione delle esplosioni, nè l’area di ricaduta dei prodotti esplosivi. Meno frequentemente, gli ejecta eruttati dagli eventi parossistici possono colpire le case dei due villaggi, che possono anche venire parzialmente sommersi da onde di maremoto generate da frane della Sciara del Fuoco”.
Torna alla mente quanto era successo lo scorso 3 luglio, quando il vulcano aveva causato un escursionista morto e un ferito non grave. Le telecamere di sorveglianza dell’Osservatorio etneo dell’Ingv avevano distinto due eventi esplosivi principali molto ravvicinati, trenta secondi l’uno dall’altro, preceduti un paio di minuti prima, alle 16.44, da alcuni trabocchi lavici scaturiti da tutte le bocche attive della terrazza craterica. La colonna eruttiva si era innalzata per oltre due chilometri di altezza al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I prodotti generati dalla sequenza esplosiva erano ricaduti lungo i fianchi del vulcano: materiale e lapilli incandescenti che avevano provocato incendi su piu’ punti.
Nei giorni scorsi l’Ingv aveva messo in guardia circa l’instabilità dello Stromboli “Dopo l’esplosione del 3 luglio, il vulcano si e’ mantenuto in uno stato di apparente instabilità, caratterizzata da esplosioni di ampiezza media o anche alta, che si sono verificate esclusivamente nei crateri sommitali, nella terrazza del vulcano», aveva detto il direttore dell’Osservatorio Eugenio Privitera. Aggiungendo: «Abbiamo assistito ad alcune colate laviche dagli stessi crateri sulla parte medio-alta della Sciara del fuoco. A fronte di queste colate si sono verificati frane e rotolamenti di blocchi incandescenti finiti in mare». E avvertiva: «Dato che le esplosioni parossistiche non sono prevedibili, non possiamo escludere che queste si possano ripetere con un intervallo di tempo abbastanza breve rispetto alle precedenti». Insomma, lo Stromboli è un vulcano «in attività persistente che determina un rischio vulcanico costante, dovuto all’attività esplosiva dai crateri sommitali e dalla possibilità che possa franare una parte la Sciara del fuoco, generando anche un tsunami che interesserebbe le coste dell’isola”.
A
dduso Sebastiano
Lascia un commento