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Nota azienda vinicola sconosciuta al fisco. La GdF in un anno ha scoperto 13.285 evasori totali

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La Guardia di Finanza di Riposto (CT) ha scoperto una nota azienda attiva nella coltivazione e produzione di vini dell’Etna sconosciuta al fisco.

I Finanzieri della Compagnia di Riposto, in provincia di Catania, hanno individuato e sottoposto a verifica fiscale un’impresa a Linguaglossa attiva nella coltivazione e produzione di vini dell’Etna che dal 2011 ha operato senza presentare alcuna dichiarazione fiscale ai fini dell’Iva e delle imposte dirette, a fronte di un volume dì affari complessivo di oltre un milione di euro. Nel corso della verifica fiscale, condotta anche con l’approfondita analisi delle movimentazioni bancarie, i finanzieri hanno constatato l’evasione complessiva di ben 220 mila euro tra Iva e imposte dirette.

Inoltre i Finanzieri, nell’ambito del controllo sull’applicazione della legislazione del lavoro, hanno rilevato la presenza di tre lavoratori irregolari e due completamente “in nero”, e quantificato che l’imprenditore, nel corso degli anni, ha omesso di applicare e versare ritenute previdenziali e assistenziali per oltre 190 mila euro.

In Italia nell’ultimo anno, la Guardia di Finanza, nel periodo compreso tra il 1° gennaio del 2018 e il 31 maggio del 2019, ha scoperto 13.285 evasori totali, soggetti completamente sconosciuti al Fisco che non hanno mai pagato un euro di tasse e che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di Iva. Un numero leggermente superiore a quello dello stesso periodo precedente, quando ne furono scoperti 12.824. Sono inoltre scoperti 42.048 lavoratori in nero o irregolari – anche questi in aumento (erano 30.818) – e sono stati denunciati 8.032 datori di lavoro.

Negli ultimi 17 mesi il valore del riciclaggio accertato si è attestato a 2,4 miliardi e sono stati effettuati sequestri per 661 milioni. Complessivamente sono state denunciate per riciclaggio 3.364 persone, 408 delle quali sono state arrestate mentre sul fronte del finanziamento al terrorismo sono state 454 le segnalazioni sottoposte a controlli, su un totale di 124.322 segnalazioni di operazioni sospette.

Sul fronte della lotta ai patrimoni delle mafie sono invece state sottoposte a controlli quasi 15mila persone, sono stati sequestrati beni per 2,4 miliardi ed effettuate confische per 1,8 miliardi. Il valore dei sequestri di beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie proposte all’autorità giudiziaria ammonta invece a 5,9 miliardi.

I comportamenti illeciti da parte di poco più di 8mila tra funzionari e dipendenti dello Stato (8.047) hanno prodotto un danno all’erario per circa 6 miliardi mentre sono stati eseguiti sequestri per 107 milioni.  I finanzieri hanno anche scoperto frodi al bilancio nazionale e comunitario per un valore complessivo di 1,7 miliardi.

Gli interventi svolti sul fronte della spesa pubblica, degli appalti, degli incentivi alle imprese, della spesa sanitarie e delle erogazioni dei fonti europei sono stati complessivamente 34.625, ai quali vanno aggiunte 8.636 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 1.880 con la Corte dei Conti. Un’azione, dice la G.di F. “finalizzata ad individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella pubblica amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni”.

Sul fronte della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, le frodi scoperte ammontano a 157 milioni e hanno portato alla denuncia di 13.570 persone. I Finanzieri hanno anche accertato che il 34,1% delle prestazioni sociali agevolate e ben 88,9% delle esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari sono risultate irregolari.

Adesso le Fiamme Gialle si preparano a dare il via a una nuova importante tornata di controlli per scovare i cosiddetti “smemorati fiscali”. Il progetto, che prende il nome di “Omnibus 2019”, prevede verifiche per gli anni di imposta che vanno dal 2014 al 2017 e riguarda in particolare 7.691 profili di criticità fiscale. Gli alert che hanno fatto drizzare le antenne delle fiamme gialle “sono stati le operazioni comunicate dai clienti/fornitori alle Entrate, gli acquisti da operatori residenti a San Marino e le cessioni a operatori a San Marino, le liquidazioni periodiche Iva, i versamenti di imposta comunque effettuati”“

Nel mirino in pratica finiscono alcuni precisi soggetti economici che, benché tenuti alla redazione del bilancio di esercizio, hanno omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi per almeno uno degli anni di imposta che vanno dal 2014 al 2017. Si è partiti dallo studio di 7.691 possibili casi di criticità fiscale. In seguito sono stati presi in esame elementi informativi desumibili dalle banche dati in possesso delle Fiamme gialle. È stato quindi possibile passare al setaccio tutti i profili presi in analisi e ridurre di circa la metà il numero di coloro che prossimamente potranno ricevere una visita della Finanza (attenzione, potranno: quindi non verranno effettivamente eseguiti controlli in tutti i casi, per ovvie ragioni di mezzi a disposizione.

Si ricorda che da quest’anno per rafforzare le misure volte al contrasto dell’evasione fiscale e degli altri illeciti in materia economico-finanziaria, la Guardia di Finanza ha accesso diretto alle informazioni contenute nell’anagrafe dei conti correnti. L’obiettivo è sorvegliare i movimenti sospetti di alcuni contribuenti, ed è importante per la G.di F. potere accedere più rapidamente e liberamente all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari (dal 2012 le informazioni sono in ogni caso a disposizione del Fisco).

L’evasione fiscale è un problema epocale e gigantesco: secondo l’ultimo aggiornamento alla Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, nel 2016 in Italia sono state evase le tasse per un valore di oltre 96 miliardi di euro. Ma secondo varie stime il computo complessivo è ben più alto.

A

dduso Sebastiano

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