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Castellammare di Stabia

Nonostante le campagne negative, in Italia migliora la fiducia nell’euro e nelle istituzioni

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Nuovi consensi arrivano in favore dell’euro (+3% rispetto all’autunno scorso): enorme balzo in avanti per la fiducia dell’Italia nei confronti del Parlamento Europeo (+7%)

In Italia il livello di fiducia nell’euro resta più basso rispetto alla media europea, ma è comunque in aumento rispetto all’autunno scorso: nonostante le campagne contro l’Europa e la moneta unica, il 61% degli intervistati è a favore, il 29% contro, il resto “non sa”; Nell’Eurozona tre quarti dei cittadini si dichiarano a favore della moneta unica (74%) come nell’autunno 2017. Sono i dati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro, ricavati da 33mila interviste in tutta l’Unione europea, effettuate a fine marzo. L’indice di sostegno all’euro (che misura la differenza tra favorevoli e contrari) ha raggiunto quota +54, il livello più alto dal 2004.
Migliora l’atteggiamento degli italiani nei confronti del progetto europeo, riferisce IlSole24Ore, ma il Paese resta sempre agli ultimi posti. Basta pensare che solo il 48% degli italiani si considera attaccato all’idea di Unione europea, contro il 50% che invece non lo ritiene un concetto da fare proprio ignorando che il prospetto di un Europa unita sia nato proprio in Italia.
Forse anche perché il 66% (assieme al 70% di estoni e al 67% dei cechi) è convinto che la propria voce non conti nel parlamento europeo. Di conseguenza, il 60% degli italiani ritiene che i propri interessi non siano rappresentati.
La fiducia nell’Unione europea, a livello complessivo è in aumento e con il 42% (+1) e si attesta al livello più alto dall’autunno 2010. In particolare, sale di 5 punti, al 50%, la fiducia nel Parlamento, l’unica istituzione europea ad elezione diretta. In Italia il 49% ritiene affidabile l’Europarlamento, con un balzo di ben 7 punti percentuali rispetto all’autunno scorso.
Dietro al Parlamento c’è la Commissione, con 46% (+4) di cittadini che la ritiene affidabile, segue la Bce (41%, +2) e infine il Consiglio, solo al 35%. «Grazie a tutti i miei colleghi» ha scritto su Twitter il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. «Dobbiamo continuare a dare risposte concrete sulle priorità dei cittadini, a cominciare dall’immigrazione».
Proprio l’immigrazione, infatti, resta la prima preoccupazione dei cittadini europei, anche se in leggero calo: per il 38% è la principale sfida che la Ue si trova ad affrontare. Tuttavia, solo il 6% degli europei indica l’immigrazione come un problema che lo tocca direttamente. In Italia, queste due percentuali sono rispettivamente il 41 e il 12%. In forte diminuzione, invece, la paura del terrorismo che registra un calo di 9 punti percentuali attestandosi al 29%.

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