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Castellammare di Stabia

Scala e associazioni dicono NO al traforo della collina di Varano

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Opposizione per il tunnel che l’Eav intende realizzare nella collina di Varano. Opera dannosa per l’ambiente e per i possibili ritrovamenti archeologici

Scala e associazioni dicono NO al traforo della collina di Varano

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astellammare di Stabia – Dopo un periodo di complessivo silenzio, il progetto dell’Eav che prevede la realizzazione di una galleria nella collina di Varano, comincia a trovare decise opposizioni sia dal versante politico, sia da quello sociale.

Com’è noto, o almeno così auspichiamo che sia, detto progetto prevede un tunnel di circa mezzo chilometro nella collina di Varano per il raddoppio dei binari nella tratta che va dalla nuova stazione di Stabia Scavi, sino a Castellammare, Piazza Unità d’Italia.

Un intervento non di poco conto, che attraversa il ventre della collina e che dovrebbe portare, vista l’entità dei lavori e il loro costo, significativi benefici agli utenti e, indirettamente, alleggerire il caotico traffico cittadino, i cui miglioramenti del servizio, dovrebbero scoraggiare l’uso del mezzo privato.

Niente di tutto questo, il beneficio calcolato consisterebbe in un guadagno di tempo di alcuni minuti, nonostante l’Eav avrebbe definito il progetto di “pubblica utilità”.

Un’opera deliberata dal Consiglio comunale nella primavera scorsa, con il solo voto contrario del consigliere di opposizione Tonino Scala che saluta positivamente il crescente interesse alla questione, dopo aver vissuto “mesi di solitudine perché va detto la questione, pur essendo importante, oserei dire fondamentale, non ha attirato l’interesse degli stabiesi e di tutti gli ambientalisti che avrebbero potuto muoversi a tutela di un paesaggio, quello del Varano, inevitabilmente stravolto dall’attuazione del disegno dell’Eav”.

In quel Consiglio comunale, dichiara Scala, inutili sono stati i suoi tentativi per far recepire le criticità del progetto, “ma ebbi la sensazione che quasi non si capisse di cosa stavamo parlando. La vicenda è seria, meritava e merita da parte di tutti la giusta attenzione”.

Una spesa inutile e dannosa se si considerano altri aspetti tutt’altro che trascurabili, quello ambientale e quello archeologico.
Lavori che sconvolgerebbero tutto l’ambiente circostante e per questo la meraviglia di Scala è del poco interesse dei cittadini e degli ambientalisti.

Il secondo aspetto è che, quella dove si intende effettuare i lavori è un’area archeologica, dove sicuramente ci sarebbero ritrovamenti di reperti di epoca romana e quindi impossibile intervenire, come anche afferma il presidente dell’Associazione Piazza Attiva, Rosario Savarese, con un post sulla sua pagina fb.

Quest’ultimo, oltre a bocciare il progetto in questione, evidenzia quanto l’associazione che presiede, ha osteggiato “il mostruoso intervento” che si voleva realizzare e che lo considera “una cellula dormiente”, ovvero la realizzazione del sottopasso di via Cosenza.

Ulteriore progetto non condiviso, afferma Savarese, sia dall’ex sindaco Pannullo sia dall’attuale primo cittadino Cimmino.

La domanda che il consigliere comunale Scala si pone e la pone anche all’EAV e ai cittadini, se con quest’opera si sta migliorando un servizio o si stanno buttando i soldi.

Poi avanza una ironica risposta e afferma: “Ponte Persica è stata chiuso, Pozzano quest’estate non ha aperto, le Antiche terme inutile parlarne, lo Scrajo anche quest’anno non ha visto aperture, turisti che camminano sui binari, stazioni che si vogliono affidare ai privati per 350 euro al mese, treni soppressi…di fronte ad una situazione che definire disastrosa sembra quasi un eufemismo perché c’è un grande grandissimo arretramento, vuoi vedere che unico investimento da fare e perforare una montagna? Pensassero ad altro!”.

Spesa inutile, nessun vantaggio per i cittadini, possibili danni ambientali, ritrovamento di resti archeologi e dunque impossibilità a continuare i lavori, vedi Piazza Unità d’Italia è la conclusione di Savarese, che oltre ad auspicare ad una pubblica assemblea con la presenza di responsabili dell’Eav, afferma: “Piazza virtuale e Piazza Attiva non sono mai contrarie alle infrastrutture o allo sviluppo urbanistico della città ma chiedono da tempo che i progetti siano redatti sulle basi delle vere esigenze della popolazione e non da enti privati che guardano principalmente ai propri interessi giustificandoli con diciture tipo: “pubbliche utilità” o “motivazioni ambientali”.

La buona notizia, afferma Tonino Scala, anche se non basta, è che qualcosa comincia a muoversi.
Giovanni Mura

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