Bell’iniziativa di Nicola Morra e Barbara Lezzi, dai quali attendevamo da tempo qualche segnale, per parlare di politica e nuove idee non senza fatica – VIDEO.
E
ro elettrizzata all’idea di trovami nel posto giusto al momento giusto e di poter prendere parte ad una serata che per me equivaleva ad una gustosa fetta di dolce. Si Parlava di politica, visione, idee ed era organizzata da Nicola Morra e Barbara Lezzi che godono della stima di molti e dai quali attendevamo da tempo, qualche segnale.
Finalmente una serata accessibile, in periferia, con ingresso gratuito ed entrata libera, bastava prenotarsi. Un’organizzazione gentile ed efficiente per un’ottima iniziativa.
Nicola Morra, nel suo stile impeccabile ha fatto gli onori di casa con un bel discorso introduttivo verso l’idea di un nuovo progetto. Barbara Lezzi, splendida e solare come sempre, ha messo enfasi dove serviva, facendoci rivivere il movimento delle origini e prospettando a sua volta la possibilità di riorganizzare la lotta, creando aggregazione attorno alle idee.
Bello e sentito anche l’intervento di Piera Aiello, deputata ed ex Collaboratrice di Giustizia, sotto scorta.
Ha parlato di un tema caldissimo come quello della cautela dei collaboratori, testimoni di giustizia e vittime di racket.
Uno Stato che non rimane al fianco di chi denuncia e collabora con la giustizia, dimostra nei fatti di non gradire tali esternazioni ed il perché salta all’occhio, vista l’eterna connessione fra mafiosi e colletti bianchi.
Ma questo governo, messo su proprio quando vi erano da decidere passi importantissimi, come la difesa delle leggi volute da Falcone e Borsellino, fa orecchi da mercante e neppure risponde ai progetti presentati dall’onorevole Aiello.
L’ingresso nel governo di Draghi ha generato una scissione, credo inevitabile all’interno del Movimento 5stelle, i quali però, a nostro avviso, avevano stranamente gestito malissimo la sbandata e in qualche modo, questa serata è stata illuminante sui perché.
Questa separazione che è avvenuta fra i duri e puri e l’ala moderata del movimento, a mio parere, ci sarebbe stata tutta, se diversamente gestita.
Al momento dello scontro, avvenuto dopo il Golpe bianco, superato lo sbigottimento, bastava fondare subito l’ala duri e puri, recuperando magari anche Dibba e via andare…
I più moderati e gli incazzati, avrebbero trovato subito una collocazione e il movimento non sarebbe crollato ma solo sdoppiato, mentre quelli per il NO, sono rimasti orfani.
Mi sono sempre chiesta perché non lo avessero fatto.
Una scissione è anche una moltiplicazione e se non si perde di credibilità si possono accrescere gli iscritti in ambo gli schieramenti. Se le basi restano comuni nei valori, come l’onestà, la trasparenza, la lotta ai privilegi, perché non prevederne 2 di movimenti, vista l’abbondante controfferta di pregiudicati, massomafiosi, fascisti e saltimbanchi.
Invece loro ne hanno persa di credibilità e tanta.
Dopo anni di attacchi strumentali da parte della stampa e delle TV, sono partiti gli attacchi social scatenati fra attivisti e la conseguente “guerra dei Roses”.
Gli ex sanno essere cattivissimi e sono sempre ben informati. Nel tempo poi nascono personalismi, dissapori personali, antipatie ed è quel che è andato in scena l’altra sera in vari interventi che purtroppo hanno rovinato lo spirito della serata, volto al futuro, aprendo la fiera delle recriminazioni, che a questo punto, credo, abbia rappresentato il vero problema del movimento.
Eppure è aumentato l’astensionismo, tanti che votavano 5stelle non riescono più ad identificarsi con chi governa a braccetto con la peggiore feccia del paese. Credo fossero in molti quelli rimasti alla finestra, sospendendo il giudizio ma che oggi, non possono accettare le astensioni sul voto in favore di Assange o quelle relative alle varie vergognose immunità… e quei voti andranno persi se nessuno si farà avanti per raccoglierli.
Se pur in molti avessero compreso le ragioni di chi ha deciso di aderire al governo dell’ammucchiata, per proteggere leggi del passato, con queste mosse discutibili e non motivate, l’emorragia avanza inesorabile. Ecco perché, pur apprezzando il lavoro svolto in passato e molti dei rappresentanti politici rimasti nel Movimento pensiamo che ci sia posto per un nuovo gruppo che al contrario di questo, continui a fare opposizione con una diversa visione, molto più rivoluzionaria, meno “diplomatica” e compiacente.
Dopo la bella serata però, credo che i separati in casa debbano prendere decisioni più serie per trovarsi un alloggio, smettendola di lanciarsi accuse e recriminazioni, davanti ai figli smarriti, che come sempre in questi casi, si trovano a dover prendere le parti di uno o
dell’altro, spesso neppure comprendendo le ragioni di tanto astio.
Ecco perché a questa bella iniziativa, attesa da tempo, daremo supporto e voce, in attesa che si aprano le finestre per far entrare un po’ di aria fresca e nuova che guardi al futuro, imparando dal passato, senza restare impantanati in queste pericolose dinamiche fatte di
rancori, disillusioni e personalismi.
Non dubito che Nicola Morra, filosofo e attaccante di grande valore, sappia riprendere i cocci della serata, non tanto per incollarli, quanto per prendere atto delle dinamiche esistenti, trovando nuove strade da percorrere.
In seguito ad uno di questi interventi aggressivi, a tratti incomprensibili al pubblico ma non alle cordate che li sostenevano, Barbara Lezzi ha abbandonato la serata…
Mossa condivisibile, sotto il profilo umano ma spiacevole per coloro che erano andati a sentir parlare di futuro e di lotta e che si sono ritrovati ad ascoltare i soliti piagnistei sul latte versato, se pur da altri.
Non è mancato neppure il solito attacco a Di Battista, molto di moda ultimamente tra le schiere degli ex, il quale invece, sta raccogliendo consensi nel suo tour, in giro per l’Italia che, piaccia o meno, parla a tutti gli orfani del Movimento che di nuovo hanno abbandonato le urne, non trovando riferimenti accettabili.
Speriamo che i delusi si siano sfogati in questa prima e che disertino le prossime o che vi accedano con spirito rinnovato e costruttivo, visto che in molti stanno aspettando un cenno concreto per riorganizzare la lotta o espatriare come unica alternativa possibile.
È quindi con ottimismo che salutiamo questo primo passo dei due validi esponenti del movimento che ha detto no a Draghi e ai giochi di palazzo, pur non essendosi ancora organizzato per poter consentire, a chi la pensa come loro, di trovare accoglienza e un simbolo accettabile nelle urne.
Grazie quindi per la bella opportunità e la voglia dimostrata di lottare ancora, malgrado tutto.
Sapevamo che non sarebbe stato facile contrastare un sistema basato su potere e malaffare, come quello massomafioso, ormai radicato nel profondo del nostro tessuto politico e benché si sia sfiorato il sogno, pur risvegliandosi nell’incubo, se non si perde il senso della vita, non si può comunque mai rinunciare alla lotta e neppure al sogno.
Forza e coraggio quindi a uomini e donne di buona volontà, là fuori sono in molti ad aspettare e c’è tanto lavoro da fare…
Francesca Capretta / Redazione
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