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a GdF di Palermo con l’operazione: Nessuno tocchi i nonnini, ha arrestato ai domiciliari 4 dipendenti e sequestrato la casa di riposo
Operazione “Nessuno tocchi i nonnini”: 4 arresti e sequestrata casa di riposo
I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con l’operazione: Nessuno tocchi i nonnini, hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, IV Dipartimento, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 soggetti.
I destinatari del provvedimento sono INGRASSIA Maria Grazia (cl. 65), INGRASSIA Carmelina (cl. 69), INGRASSIA Mariano (cl. 58), e ALFANO Vincenza (cl. 93), tutti residenti a Palermo, ai quali la Procura della Repubblica ha contestato i reati di maltrattamento, lesioni personali, nonché di violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. accogliendo integralmente le richieste della Procura della Repubblica – Dipartimento Fasce Deboli – che ha coordinato le indagini, ha disposto il sequestro preventivo della Onlus “I nonnini di Enza” che gestisce l’attività di assistenza residenziale, che viene contestualmente affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo, al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività con personale qualificato nell’interesse e per la salvaguardia degli ospiti della struttura.
Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali, avviate grazie alla segnalazione di un’ospite della casa di riposo, si sono sviluppate attraverso specifiche attività di intercettazione delegate dalla Procura della Repubblica, che hanno consentito di documentare fin da subito episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani.
In meno di due mesi sono state, infatti, registrate decine di episodi di vessazioni e angherie attuate sistematicamente a danno degli anziani costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura.
Un vero e proprio regime di vita mortificante ed insostenibile, fatto di continue ingiurie e minacce (“ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate“, “cosa inutile, prostituta…devi buttare il sangue qua e devi morire”, “tanto se muori che mi interessa”), e violenze fisiche (calci, schiaffi, strattonamenti, nonché intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti).
Lo stesso G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica sulla base del lavoro svolto dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo, ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari sottolineando che “il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”.
I titolari della struttura, inoltre, dovranno rispondere, oltre che del mancato rispetto delle prescrizioni dettate dalla normativa vigente in materia di prevenzione del rischio di contagio da COVID-19, anche degli specifici reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro poiché, come emerso nel corso delle indagini, i dipendenti della struttura assistenziale non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti anziani, particolarmente fragili.
Proprio per tale motivo è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela degli anziani, che – in concomitanza con l’operazione di servizio – sono stati tutti sottoposti a tampone per scongiurare il pericolo della possibile insorgenza di pericolosi focolai.
La Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo continua ad operare quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale, assicurando – soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria con cui si sta misurando il nostro Paese – la tutela gli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a rischio della popolazione.
Al termine dei preliminari accertamenti, effettuati anche grazie alla preziosa collaborazione del personale della Direzione della Centrale Operativa del 118, intervenuto al seguito dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, è stato escluso il rischio di positività al Covid-19 attraverso l’effettuazione di specifici tamponi nei confronti di tutti gli anziani ospiti della struttura nonché degli indagati.
L’opinione.
Quante volte ci si è ritrovati a dovere scrivere articoli su queste allucinanti vicende cui alcuni qui di seguito: 29 Luglio 2019 Anziani di una casa di riposo trattati a urla e botte, 11 Gennaio 2020 Palermo, anziano immobilizzato e picchiato a letto in una casa di riposo, 16 Aprile 2020 La casa di riposo: un orrore quotidiano per gli anziani. 6 arresti e sequestro, 18 Settembre 2020 Arrestati a Palermo i titolari di fatto di una comunità alloggio per anziani, 6 Novembre 2020 Anziani derisi e maltrattati in casa di riposo “lager” nel catanese. Per fortuna che oggi, anche mediante strumenti tecnologici sempre più avanzati, le Forze dell’Ordine riescono spesso a scoprire questi spregevoli comportamenti, illeciti e disumani.
Ci si ritrova anche a scuotere la testa e dirsi che ormai, forse, non si possa rimediare, poiché non è solo una questione di violazione di norme e principi, civili e umani, bensì di tutta evidenza, un po’ in tutti gli aspetti, settori ed età della nostra Nazione, è come se lentamente perdessimo il buon senso e la ragionevolezza, nonché il principio di base di una società evoluta, ovverosia raggiungere scopi e interessi comuni. E tranne per chi non può e non vuole vedere, ciò succede da anni a cominciare dagli esempi dei “piani più alti” fino all’ultimo sgabello del sistema pubblico-politico-sociale. Sembra si scivoli verso una delirante sociopatia individuale e collettiva.
Ma come si è arrivati a questa preoccupante soglia di sparsa nevrosi se non persino psicosi ? Ci sarebbe da ritornare a confrontarsi e dibattere su questi argomenti, rimettendo al centro la scienza moderna e la nostra totalità: il fantastico ma anche oscuro cervello umano e chiedendosi pure con oggettività, se realmente siamo noi a pensare e agire, oppure la nostra mente, anche veicolata o manierata specialmente dai media e dal sistema politico-istituzionale-economico, abbia già deciso per noi, favorita in ciò pure dalla nostra e spesso anacronistica e popolana, o troppo specifica e circoscritta, formazione scolastica e culturale ma anche nozionistica, malgrado che siamo nel 21° secolo in quest’epoca complessa con peculiari conoscenze anni luce rispetto persino al recente passato.
Un aspetto apparirebbe tuttavia lampante: questa nostra società italiana comincia a fare paura. Se a livello Governativo e Parlamento centrale non si interviene tempestivamente, almeno rivedendo le nostre affastellati e innumerevoli leggi: ingannevoli, confusionarie, troppo interpretabili dalla Giurisprudenza altrettanto da riordinare, troppo decentranti e, di solito, rivelatesi sostanzialmente insulse e inconcludenti nei fatti, temo, non ne usciremo bene e molti cittadini piangeremo lacrime amare, anche i nostri ragazzi una volta adulti.