La solita “manina” ha infilato, notte tempo, l’Autonomia differenziata nel Def che è appena passato al Senato; e ci risiamo con i furti al SUD.
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esidero ricordare cosa sta succedendo riguardo l’Autonomia Differenziata. Tra il 29 e 30 settembre al Senato , è stato aggiunto ai decreti sulla prossima legge di bilancio, il seguente disegno di legge: “disposizione per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’art. 116 della Costituzione” nel quale, la solita “manina” ha infilato, notte tempo, l’Autonomia differenziata, la legge nordista per realizzare l’apartheid in salsa italiana e fregare il Sud.
Annotando che è pazzesco (ma non inedito) che possano accadere, cose del genere senza che, oltretutto, si debba nemmeno sapere di chi sia la manina, sarebbe ancora più folle non comprendere che se la prossima legge di bilancio venisse definitivamente approvata con questo disegno di legge, il sud riceverà ancor meno soldi rispetto alle regioni più ricche del nord, come se il sud non ricevesse già meno soldi.
Sapete cosa significa ciò in campo sanitario?
Significa che , se prima i meridionali dovevano recarsi negli ospedali del nord per alcune specializzazioni mediche, da ora in poi bisognerà andare al nord anche per tante altre malattie. Perché una persona del sud non può curarsi al sud?
Molti pensano che il sud sia un covo di truffatori e di corruttori , da giustificare il turismo sanitario verso il nord.
Questa è la balla più grossa che si racconta, perché l’Italia del nord non è diversa da quella del sud, se si sa leggere bene la cronaca italiana. Perché allora la percezione generale è che al sud si rubi di più che al nord?
La risposta è semplice. Facciamo un esempio per capirci.
Supponiamo che ci siano due famiglie , ognuna con uno stesso numero di persone. Supponiamo che una famiglia abbia un reddito di 200 mila euro e che l’altra di 20 mila euro. Se in ognuna delle due famiglie c’è una persona che ruba mille euro, dove pensate che ci si accorga più facilmente del furto?
L’altra balla è che al sud si spende di più per comprare gli ausili medici.
Da quando esiste il CONSIP, tutti, dalle Alpi fino a Pantelleria , devono acquistare tramite questo ente pubblico, a meno che non trovino un prezzo migliore. Quindi i prezzi di acquisto, da parte un’amministrazione statale, sono tutti calmierati.
Questa è realtà come è reale anche che anche i parlamentari del Sud, per ignoranza o bieco calcolo teso a mantenere, e riottenere, poltrone, votino la rapina del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR).
Piano che sottrae al Mezzogiorno dal 30 al 60 per cento dei soldi che, secondo i criteri europei di ripartizione, gli spetterebbero.
Ma anche questa è una storia vecchia che dura da più di un secolo e mezzo durante il quale è sempre stato chiaro che, quale che sia il prezzo da pagare e quale che sia l’emergenza nazionale alla quale dover far fronte, c’è sempre un’unica certezza: sarà il Sud a pagarlo e poi ad essere accusato anche di ricevere oltre i meriti.
Esagero? Purtroppo no! Serve ricordare che:
- l’unificazione italiana venne fatta con il sangue e i soldi dei meridionali?
- l’industrializzazione del Nord fu fatta distruggendo quella del Sud (macchine e appalti trasferiti al Nord; altiforni distrutti; i soldati a sparare sulle maestranze che protestavano contro la chiusura di aziende modello “ma” meridionali, vedi quella meccanica di Pietrarsa, la più grande d’Italia)?
E che dire delle società del Sud sistematicamente escluse dalle gare di appalto governative (clamorosa quella per il servizio postale marittimo, anche se la migliore compagnia era napoletana)?
E questo “sistema” è stato usato anche nella prima guerra mondiale che vide il Sud svenarsi per alimentare l’industria bellica padana e pagare il più alto tributo in vite umane (e lo testimoniano le percentuali di caduti in rapporto ai totali).
Dopo la seconda guerra mondiale, i soldi del Piano Marshall destinati al Sud furono rastrellati dalle regioni del Nord, specie dalla Lombardia, perché, come ebbe a dire Gaetano Salvemini: “c’è sempre una ragione per cui il Sud debba essere rapinato a vantaggio del Nord”, e fece un elenco che ancora oggi impressiona.
Ed ancora.
Passano gli anni ma il metodo non cambia, ed allora ecco che le multe europee per le truffe degli allevatori padani le hanno pagate con i miliardi destinati a fare strade e altre infrastrutture a Sud.
Poi ecco giungere la dolorosa emergenza del terremoto dell’Aquila: anch’essa finanziata solo con soldi per il Mezzogiorno mentre il blando terremoto dell’Emilia è stato invece finanziato da tutti gli italiani, con accise quattro volte più alte sui carburanti.
Saltando tanti altri possibili esempi, arriviamo all’oggi quando, con il tentativo dello “scippo pro nord” attraverso il saccheggio dei fondi del PNRR, si realizzerebbe anche quella che Viesti definì: la “Secessione dei ricchi”. E la cosa potrebbe essere pericolosa, molto pericolosa, perché di fatto, a quel punto, se andasse in porto questo disegno di legge con dentro ancora “l’effetto manina oscura”, allora ci sarà da chiedersi seriamente, e una volta per tutte, anche che significato avrà cantare “Fratelli d’Italia” e cos’è, in realtà, quella cosa che “Lega” gli italiani che, in quanto tali, dovrebbero essere un popolo unico, in un’unica Nazione, uguale dalle Alpi alla punta Pesce Spada nell’isola di Lampedusa, nell’arcipelago delle Pelagie in provincia di Agrigento.
C’è chi se lo chiede, e voi?
Nel Def torna la legge per fregare il Sud: l’ Autonomia Differenziata! / Cristina Adriana Botis / Redazione