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Adnkronos) – “Suonare la zampogna è una cultura, la cultura del territorio e dei suoni e della musica dei nostri antenati”.Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Sebastiano Battaglia, presidente dell’associazione culturale Zampognari Cardeto (Reggio Calabria), zampognaro doc, protagonista di diverse tesi di laurea e di manifestazioni regionali e nazionali. “La figura dello zampognaro non è solo legata al Natale.
Certo, le persone, soprattutto in città, sono abituate a vederlo durante le festività, ma per noi non è così.Siamo sempre attivi, infatti, per tutte le feste, dai compleanni ai matrimoni, o anche solo per allietare una serata tra amici”. “Una volta – racconta – durante il Natale venivano anche richiesti dalla Chiesa, accompagnando le novene dell’Immacolata e di Natale.
Oggi, invece, lo strumento viene usato solo quando i Comuni e le pro loco hanno un budget a disposizione.Inoltre mentre una volta lo zampognaro veniva invitato a casa, offrendo crespelle, vino e soldi ora invece si offre solo qualche euro.
Non si tratta di soldi, ma del gesto di gentilezza che si fa nei confronti dello zampognaro e soprattutto dello strumento”. “Noi – racconta – abbiamo fondato l’Associazione proprio per dare la possibilità di imparare a suonare la zampogna a chi lo desidera.Non sono pochi, infatti, i giovani che si accostano a questo strumento, magari avendolo già in casa ereditato dai nonni.
Spesso però i giovani anche se tecnicamente preparati si affidano troppo a Internet, vedendo gli zampognari su Facebook, ma la zampogna non va solo imparata ma anche capita magari andando a conoscere i vecchi zampognari che possono davvero trasmettere la cultura della zampogna, la musica vera quella che si tramanda senza spartito, ma ad orecchio”. “Con l’Associazione – continua Sebastiano Battaglia – ci siamo collegati ai costruttori e ai suonatori della Sicilia e della Ciociaria, in modo da creare una vera e propria filiera della zampogna scambiandoci le suonate e organizzando raduni”. “Ad esempio – spiega – domenica scorsa il 1° raduno dei zampognari Giovanni e Vittorio Rossomanno che si è svolta a Cardinale (Catanzaro) è stato un successo, hanno risposto bene non solo la comunità ma anche le famiglie che si tramandano di padre in figlio il suono della zampogna anche per ballare.E questo è anche l’obiettivo dell’Associazione di Cardeto”. “Il nostro scopo – rimarca – è valorizzare e riportare alla luce alcune tradizioni musicali incentrate sulla zampogna che stavano man mano perdendo valore.
L’idea viene prontamente supportata da un gruppo di amici con la stessa passione: suonare gli strumenti che hanno fato storia e da sempre sono stati simbolo e stimolo di aggregazione.La zampogna è lo strumento sul quale puntare poiché di suonatori ne sono rimasti veramente pochi rispetto alla continua e sempre più crescente richiesta di partecipazione ai vari festival e seminari”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)