È stata costituita a Caltagirone la società aerea Aerolinee Siciliane Spa. Si propone come una compagnia ad azionariato diffuso.
Oggi sulla carta è nata a Caltagirone in provincia di Catana, la compagnia aerea Aerolinee Siciliane Spa. L’assemblea della nuova società si è riunita nell’Istituto di sociologia Luigi Sturzo. Gli azionisti fondatori sono stati accolti da Luigi Crispino, anima del progetto per dare vita a una compagnia aerea di bandiera dell’Isola. Un notaio di Catania ha letto la lista dei soci fondatori di “Aerolinee Siciliane” e ha poi proceduto all’atto costitutivo e dello statuto della SpA.
«Abbiamo ribaltato le regole della politica e dell’economia insieme – dice Crispino, ex patron di AirSicilia – Per la prima volta in Italia nasce una vera compagnia ad azionariato diffuso, secondo i modelli di successo di aziende come Volkswagen, Google o Amazon. Oggi, possiamo essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto e ancora di più lo saremo nel futuro. Oggi diciamo che vogliamo volare e lo faremo».
Non è la prima volta che si tenta di creare una compagnia aerea siciliana, ma fino adesso sono stati dei tracolli. C’è stata la deficitaria esperienza di Air Sicilia, compagnia aerea che durò poco, preceduta dal fallimento di WindJet che lasciò tutti a terra. Tuttavia i disagi nei collegamenti tra la Sicilia e il resto del mondo indurrebbero dar vita ad una nuova compagna aerea sicula, ma al momento si tratta più di una sfida teorica che sostanziale.
Aerolinee Siciliane sboccia come società per azioni, ma non ha al momento un patrimonio e neppure una amministrazione. L’intenzione degli azionisti è quella di proporre la società al mercato, raccogliere quindi i risparmi dei siciliani che vogliono investire in azioni e con questi costituire il capitale di base al quale aggiungere gli affidamenti bancari (eventuali) per giungere all’acquisto o all’affitto degli aeromobili per poter coprire le tratte.
Il piano economico della nascente compagnia siciliana prevederebbe di acquisire 12 aeromobili entro cinque anni. Considerando che il costo di un Airbus va, a seconda del modello, dai 75 ai 115 milioni di euro ciascuno si parla di un investimento che in 5 anni supererebbe il miliardo di euro ma nel piano economico l’investimento è valutato in 300 milioni di euro che comunque, allo stato, significherebbe un esborso superiore al mezzo milione di euro per ogni investitore attuale a fronte di dividendi del 3% ovverosia analoghi a qualsiasi fondo di rischio proposto da qualsiasi banca ad un risparmiatore facoltoso.
Una sorta di società aerea siciliana in realtà c’è sempre stata, di proprietà dell’Ast, l’Azienda Siciliana Trasporti controllata quest’ultima direttamente dalla Regione Siciliana. La compagina è la Aeroservizi, che si occupa solo degli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria. A gennaio 2019 il presidente di Aeroservizi Gaetano Tafuri che è pure presidente dell’Ast, aveva lanciato l’idea di una “compagnia aerea” tutta siciliana. Una ipotesi in passato già indicata dall’ex governatore Rosario Crocetta.
Difatto ancora nulla di concreto nei cieli siciliani.
a href="https://vivicentro.it/author/sebaddu/">Adduso Sebastiano
Lascia un commento