Parco Mascagna: delusione e malcontento alla riapertura dopo 250 giorni. Tante le alberature tagliate e non sostituite, altrettante le zone brulle senza un filo d’erba
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apoli. ” Ritengo che la preoccupazione per il crescente malcontento a causa del procrastinarsi della chiusura del parco Mascagna, l’area a verde attrezzato posta a confine dei quartieri collinari del Vomero e dell’Arenella, chiusura avvenuta nel lontano 13 agosto dell’anno scorso, dopo la caduta di un ramo di cedro, con l’indizione di una nuova manifestazione di protesta, attraverso un sit-in che si sarebbe svolto domani, abbia giocato un ruolo importante per convincere l’amministrazione comunale a riaprire finalmente stamani i cancelli, consentendo l’accesso agli abituali fruitori, dopo oltre otto mesi, per l’esattezza ben 250 giorni dall’evento succitato “. Così esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che sin dall’inizio ha seguito questa emblematica vicenda, promuovendo tra l’altro una petizione online, dal titolo “Riprendiamoci il parco Mascagna” al sito https://www.change.org/p/comune-di-napoli-basta-con-i-ritardi-riaprite-in-sicurezza-il-parco-mascagna-chiuso-da-quasi-due-mesi , la quale ha raccolto oltre 600 sottoscrizioni.
Petizione che lo stesso Capodanno ha chiuso ieri con il seguente messaggio indirizzato ai tanti firmatari: ” Dopo che avevo lanciato l’ennesima manifestazione di protesta, con un sit-in che doveva svolgersi sabato prossimo 21 aprile, per la preoccupazione che potrebbe aver destato tale notizia, anche alla luce di precedenti analoghe iniziative, nel corso delle quali il malcontento era sfociato in episodi che avevano testimoniato ampiamente l’insofferenza e la rabbia dei residenti, è arrivata la notizia ufficiale che oggi, 20 aprile, un giorno prima del sit-in, il parco riapre. Una vittoria di tutti noi, dei cittadini che hanno protestato democraticamente per il riconoscimento dei propri diritti di godere, insieme alla proprie famiglie, del poco verde pubblico cittadino a disposizione. Restano i tanti punti oscuri sui quali auspichiamo che vengano promosse le necessarie indagini, a partire dai tempi lunghi di chiusura del parco pubblico, oltre otto mesi, e ai motivi che hanno portato all’eliminazione di tante alberature senza che, peraltro, molte di esse venissero sostituite, come testimoniato dall’attuale presenza di numerosi ceppi. Dunque l’impegno per il parco Mascagna continua e non si esaurirà mai, dal momento che i cittadini continueranno a prestare attenzione perché eventi come quello che ha prodotto la lunga chiusura non abbiano più a ripetersi, sollecitando puntualmente la necessaria e costante opera manutentiva degli uffici preposti. Grazie, grazie di cuore a tutti voi, per la collaborazione e per la tenacia con la quale avete portato avanti, insieme a me, questa battaglia che ha raggiunto solo un primo traguardo ma altri ci attendono ancora in futuro “.
” In verità – puntualizza Capodanno -, stamani, quando il parco è stato riaperto, è prevalsa tra i presenti la delusione mista a rabbia. Tante le alberature tagliate e non sostituite. A testimonianza le numerose ceppaie, circa una ventina, ancora presenti sul terreno, alcune delle quali trasformate in una sorta di sedile. Numerose anche le aiuole prive del manto erboso, con estese chiazze brulle e con terreno costipato. Permane inoltre il tappeto sintetico, nella zona dei giochi, che tante polemiche ha suscitato pure in un recente passato. Pochi gli alberi nuovi piantati, i quali, peraltro, richiederanno un tempo notevole per crescere e sostituire le tante essenze scomparse. Fermo anche il laghetto, presumibilmente per il perdurare di problemi all’impianto idraulico “.
” Insomma – conclude Capodanno -, dopo tanto tempo, la montagna ha partorito il classico topolino. Si trattava, in fin dei conti, di mettere in sicurezza un parco che ha un’estensione di appena 1,2 ettari, poco più di un fazzoletto di terra e per fare ciò ci sono voluti ben oltre otto mesi, durante i quali i residenti, tanti bambini accompagnati e persone anziane, sono state di fatto private dell’unico polmone di verde pubblico a loro disposizione. Davvero inaudito oltre che inconcepibile che, dopo tanto tempo, il parco sia stato restituito nelle attuali condizioni con tante opere e lavori ancora a farsi, a partire dalla rimozione dei ceppi dei vecchi alberi tagliati con la successiva piantumazione, al loro posto, di nuove essenze “.
” Di certo il nostro impegno non finisce qui – conclude Capodanno -. Continueremo nella nostra azione di pungolo e di denuncia anche in futuro, affinché non solo si prosegua nelle attività tese a restituire il parco alla piena fruibilità dei cittadini ma anche perché vengano garantite, con continuità e costanza, tutte le attività relative alla manutenzione sia ordinaria che straordinaria, pure al fine di evitare che episodi come quello che ha portato alla lunga quanto inaccettabile chiusura abbiano a verificarsi di nuovo “.
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