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Napoli, veglia al Santobono per la piccola Noemi: “Sta risvegliando una coscienza civile che pensavamo sopita”

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Napoli, veglia al Santobono per la piccola Noemi: “Sta risvegliando una coscienza civile che pensavamo ormai sopita”

Notte di veglia all’esterno dell’Ospedale Santobono di Napoli: centinaia di cittadini si sono riuniti in preghiera per la piccola Noemi, la bimba gravemente ferita durante un agguato di Camorra in Piazza Nazionale. Ieri, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva confidato al sindaco De Magistris la sua ammirazione per la reazione dei napoletani scattata a seguito di questo ennesimo fatto di cronaca. A parlare di questo ‘risveglio’, della coscienza civile è stato, oggi, il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli:
“Nella notte tra martedì e mercoledì abbiamo partecipato alla veglia per Noemi all’esterno dell’ospedale Santobono dove la piccola è ricoverata dopo essere stata colpita barbaramente nella sparatoria in piazza Nazionale. Oltre a gruppi di volontari come “Doniamo una speranza” e gli “Angels di Napoli” centinaia di napoletani hanno raggiunto l’esterno dell’ospedale per unirsi a pregare con noi. E’ stato un momento struggente. Tra striscioni, palloncini e messaggi, i cuori erano tutti rivolti verso la stanza dove la bimba sta ricevendo le cure dell’equipe medica dell’ospedale”.
“Vedere tante persone ci ha procurato una forte emozione” riferisce il consigliere regionale.
La vicenda di Noemi ha risvegliato una coscienza civile nella cittadinanza che pensavamo oramai sopita. Occorre fare fronte comune con forza contro la delinquenza. E’ inutile nascondersi: Napoli è una città perennemente in guerra. I clan sparano in strada e la parte onesta della città affronta quotidianamente una battaglia contro illegalità e malaffare. La camorra è una metastasi e torniamo a sottolineare che non guarda in faccia a nessuno, neanche ai bambini. Non lo ha fatto in passato e non lo ha fatto neanche stavolta. C’è un aspetto che rimarchiamo con estrema amarezza: solo nei luoghi di guerra accade che gli ospedali pediatrici ospitino dei pazienti feriti durante dei conflitti a fuoco”.

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