Napoli, i tunnel sono troppo stretti e i treni “nuovi” della linea 6 non passano
N
apoli, la Linea chiusa dal 2013 per i lavori di estensione della tratta, la metropolitana leggera, che collega Fuorigrotta a Mergellina, dovrebbe riprendere a funzionare entro la fine di quest’anno. A dicembre, è prevista, infatti, l’apertura delle stazioni San Pasquale e Arco Mirelli, costruite da Ansaldo su appalto del Comune di Napoli, mentre nel 2019 dovrebbe essere la volta di Chiaia. Ma il problema fondamentale è che manca il personale: infatti servirebbero 62 dipendenti, tra macchinisti, operai e agenti di stazione, al costo di 2,5 milioni l’anno, ma Anm non ha bandito nessun concorso, mentre per riqualificare quelli già in forza occorrono 6-8 mesi di formazione.
I treni, poi, sono pochi e vecchi. Al momento sono disponibili solo 6 moduli a due casse da 25 metri, cioè si tratta dei vecchi tram comprati per i mondiali di Italia del 1990, riadattati a metropolitana, di cui non si riescono a trovare nemmeno i pezzi di ricambio. I moduli nuovi a tre casse, previsti dal contratto, stesso modello del metrò di Genova, invece, non possono essere utilizzati, perché sono lunghi 39 metri, e non è possibile al momento farli scendere all’interno dei tunnel. L’unica apertura si trova a piazzale Tecchio, nei pressi della stazione Mostra, dove nel sottosuolo è stato realizzato un deposito-officina temporaneo e dove attualmente sono stoccati i 6 treni-tram. L’unico modo per far entrare le carrozze è calarle dal buco con una gru. Il problema è che il foro misura 27 metri: è più piccolo dei nuovi moduli. Insomma a Napoli anche se si tenta di fare qualcosa di buono, c’è sempre qualche tassello che va storto, colpa sicuramente della disorganizzazione e disattenzione delle istituzioni.
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