L’iniziativa era partita nel settembre 2018
“Ci hanno penalizzato e nessuno ci ha comunicato se potremo far visita ai nostri cari”. Proteste tra i familiari dei degenti per l’improvvisa interruzione di ‘Rianimazione Porte Aperte’, un progetto all’avanguardia per l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.
L
’iniziativa, avviata nel settembre del 2018, ha permesso ai parenti dei pazienti ricoverati in Rianimazione di far visita senza sottostare a orari rigidi o limitazioni, creando un clima inclusivo e accogliente che potesse anche favorire i progressi clinici degli ammalati. Il progetto, considerato un’eccellenza sia sul piano della qualità dell’assistenza sanitaria sia dal punto di vista umano, è stato accolto con entusiasmo dalle famiglie dei ricoverati. La fase sperimentale di Porte Aperte era cominciata con una modalità full open successivamente modulata e ridimensionata per consentire lo svolgimento di alcune attività dei sanitari, come il giro visite al mattino, e altre operazioni di assistenza. Il progetto consentiva anche l’alternanza di più di familiari nell’ambito di uno stesso turno di visita. Per questi motivi, l’interruzione improvvisa e senza alcuna comunicazione, ha scatenato il malcontento. Da una settimana l’orario di visita è stato ridotto a una sola ora tra le 13:30 e le 14:30 e destinata a due persone per paziente senza possibilità di avvicendamenti, come recita il cartello affisso nel reparto.
Lo stop del progetto è diretta conseguenza dello scandalo formiche: se la presenza degli insetti ritrovati nei locali della rianimazione è al vaglio delle indagini interne, si stanno adottando provvedimenti per la limitazione delle presenze esterne nel reparto.
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