Napoli, soccorritori del 118 aggrediti dai parenti di una paziente: esigevano che la loro congiunta venisse trasportata nell’ospedale più vicino che però non è attrezzato di un’Unità di Terapia intensiva cardiologica”
Napoli – La scorsa notte, verso le 2, la postazione del 118 Scampia viene allertata per soccorrere una donna che aveva avverto un forte dolore toracico e dispnea in cardiopatia. Giunti sul posto, in una traversa di Cavallegeri d’Aosta zona Fuorigrotta, l’equipaggio ha provveduto a rilevare i parametri vitali e a sottoporre la donna all’elettrocardiogramma, per escludere che si trattasse di un infarto. L’elettrocardiogramma avrebbe restituito un risultato incerto, rendendo necessaria la ripetizione dell’esame diagnostico. A quel punto i parenti della donna hanno iniziato ad inveire e minacciare il personale medico di bordo. I parenti esigevano che la loro congiunta fosse trasferita direttamente al pronto soccorso, senza ripetere l’elettrocardiogramma. A quel punto l’equipe medica opta come destinazione l’Ospedale Caldarelli, poichè è presente l’Unità di Terapia intensiva cardiologica . A quel punto l’agitazione dei pa2renti scoppia nuovamente, intimando i soccorritori di trasportarla, invece, all’San Paolo, in quanto più vicino.
“Nonostante gli innumerevoli tentativi per spiegare il motivo della scelta di quella destinazione, i familiari non hanno voluto ascoltare ragioni ed hanno costretto l’equipaggio a recarsi immediatamente al nosocomio di Via Terracina.” ha spiegato l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, nata proprio per denunciare le innumerevoli aggressioni subite da medici e sanitari (già 98 dall’inizio del 2019 ndr).
Una volta arrivati presso la struttura ospedaliera, gli operatori del 118 hanno deciso di sporgere denuncia alla polizia.
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