L’incubo è più lontano
L’Anm di Napoli comincia a uscire dalle nubi. Ultima udienza, ieri pomeriggio, sull’ammissibilità del piano del concordato. Non c’è ancora l’ok del Tribunale fallimentare, ma i segnali sembrerebbero positivi. Il collegio presieduto da Gianpiero Scoppa, Francesco Paolo Feo giudice relatore, si è riservato la decisione.
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l decreto sull’ammissibilità è atteso a breve. Il secondo passo, a quel punto, sarà la sentenza di omologazione, la quale, invece, dovrebbe arrivare a giugno, previo accordo con i creditori. In Anm si respira un clima più disteso. Se si è arrivati a questo punto – questo il ragionamento – è perché evidentemente il piano è strutturato bene. Nei giorni scorsi, infatti, l’azienda – assistita dai legali Stefania Radoccia, Francesco Marotta, Angelo Del Duca (EY) – aveva depositato le integrazioni richieste dal Tribunale al piano concordatario, corredato con gli ultimi due bilanci approvati, che hanno visto ridotte le perdite da 55 ad appena 1,2 milioni di euro. Risultati raggiunti grazie al contenimento delle spese e al miglioramento degli incassi e della lotta all’evasione. Materiale che è stato ritenuto significativo nell’udienza di ieri, nel corso della quale è emersa la raccomandazione che, anche qualora dovesse andare a buon fine la procedura concordataria, l’Anm dovrà comunque continuare la fase del risanamento.
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