E’ polemica dopo il no del governatore De Luca ad Al Pacino, la star americana. Il direttore artistico Dragone: “Non mi arrendo alla politica”
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l giorno dopo il veto del presidente della Regione Vincenzo De Luca sulla partecipazione di Al Pacino al Napoli Teatro Festival, la Fondazione Campania dei Festival vive ore di incertezza. Ma il direttore artistico Franco Dragone, che sullo spettacolo di Al Pacino aveva puntato per un cambio di passo del Festival ed una forte visibilità internazionale, scioglie la riserva: “Resto a Napoli. Non lascio il Teatro Festival. Non mi arrendo alla politica. Rispetto la posizione di De Luca, ma resto per cambiare il Festival. Il clima è difficile anche per via della campagna elettorale. Capisco. Ma io non sono pazzo: non avrei speso 700 mila euro di soldi pubblici senza esser certo di un ritorno economico. Che i miei uffici avevano stimato in almeno 1 milione e mezzo (col 70 per cento di occupazione dell’Arena Flegrea). Soldi con i quali avremmo potuto aiutare ben 40 piccole compagnie”.
Con progetti che non si esauriscono nello spazio di un festival, “ma che durano negli anni”. Il direttore artistico tiene duro. “Mi avevano chiesto personalità internazionali ed io ho usato la mia notorietà per contattare Al Pacino. Ci saranno altri appuntamenti importanti, perchè Napoli e la Campania meritano un grandissimo Festival. Ma non si può ricominciare ogni anno daccapo. Se la cultura è un investimento, si deve pensare a lungo termine”.
Dragone è un fiume in piena. “Ma quando si decidono ad approvare il mio programma? È pronto da febbraio e la Fondazione ancora non lo ha varato. Siamo in grande ritardo”. Un ritardo legato alla scadenza del cda della Fondazione ed alla trascuratezza della politica che non lo ha subito rinnovato. “Le piccole compagnie ed i talenti locali sono nel mio programma: li farò collaborare e produrre con compagnie straniere, ed i loro spettacoli andranno all’estero. Non sono un politico, ma faccio un lavoro sociale: i teatri vuoti mi fanno male. Sono un dolore. Dobbiamo portare a teatro chi non ci va. Non posso accettare che si pensi che io avrei sprecato dei soldi. Quei soldi servivano a seminare, a costruire il futuro. Non a fare del Festival un fuoco d’artificio che stupisce. Ma non lascia nulla. Io voglio seminare. Per questo resto”.
Anche se stavolta ha avuto la meglio l’asse De Luca-Grispello. “Condivido la posizione di De Luca – dice Luigi Grispello – la Fondazione è una in house della Regione e dunque deve seguire gli indirizzi del presidente”. Secondo Grispello per avere Al Pacino si sarebbero spesi 1 milione e 200 mila euro. O di più, in caso di imprevisti. “Lo spettacolo si pagava da solo” ha ribadito Dragone. Che ora attende il cda convocato per il 21, ma non è detto che possa deliberare, perchè “la Regione non ha ancora nominato i sindaci”, spiega Grispello. Ritardi su ritardi.
vivicentro-sud-cronaca / larepubblica / Napoli, scontro su Al Pacino al Teatro Festival. BIANCA DE FAZIO
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