Napoli, ragazzo sordo cacciato di casa a Natale perchè omosessuale
La città di Napoli può vantare una tradizione millenaria volta all’accoglienza e alla tolleranza tra i popoli, e i suoi cittadini, in pieno spirito partenopeo, non fanno mai mancare il proprio supporto agli ultimi della classe.
Ma nella stessa settimana in cui sono avvenuti i terribili episodi di discriminazione nei confronti dei napoletani e del calciatore di colore Koulibaly, proprio da Napoli è arrivata purtroppo un’altra storia di intolleranza che sta indignando tutti. Ancor più triste se si considera che il ragazzo discriminato e gli autori della discriminazione fanno parte della stessa famiglia: “Domenica scorsa – raccontano i volontari di IKen Onlus – abbiamo ricevuto una richiesta da un ragazzo sordo, cacciato di casa dalla sorella ed il cognato perché gay. Ci informava di essere per strada da solo e cercava aiuto.”
Valentino, questo il nome del 25enne cacciato di casa, ha dovuto trascorrere le festività natalizie da solo, lontano dai familiari.
“Il Rainbow Center Napoli con il progetto “Questa Casa non é un albergo”, era chiuso per le festività natalizie” raccontano i volontari.
“Come associazione iKen abbiamo fatto il possibile e mobilitato il comune di Napoli attraverso la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Prof.ssa Simona Marino, che subito ha preso in carico il problema ed insieme siamo riusciti a coinvolgere una struttura a bassa soglia per le emergenze abitative per i senza fissa dimora. Il ragazzo è stato così accolto in una struttura a Napoli che gli ha garantito una sistemazione temporanea per il pernottamento con un letto, un pasto ed una prima colazione. Durante le ore diurne il ragazzo trova ospitalità ed accoglienza presso il Rainbow Center Napoli con i suoi volontari.”
Siamo sicuri che anche questa volta i napoletani risponderanno alla richiesta d’aiuto di un giovane partenopeo permettendogli di rimettere in piedi la propria vita dopo essere stato rifiutato da chi mai avrebbe dovuto, la sua stessa famiglia.
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