Le associazioni intendono essere parte attiva
Sono state le pizzerie di Napoli ad essere al centro delle cronache che segnalavano una recrudescenza del fenomeno del racket. Ed è proprio dalle associazioni che hanno avviato l’iniziativa per fare dell’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità , che riparte l’impegno culturale e civico antiracket. Si è svolto ieri un incontro presso l’assessorato alla cultura e al turismo con la partecipazione della Fondazione Univerde, titolare del logo, con il presidente Pecoraro Scanio.
L
e associazioni intendono svolgere un ruolo attivo per sensibilizzare gli aderenti ai contenuti del «Patto» e dar vita ad un programma che ribadisca che l’arte dei pizzaioli è fondata sui valori della trasparenza e della legalità . Le associazioni si costituiranno parte civile nei processi che vedono vittime e denuncianti i titolari delle pizzerie. Prosegue dunque l’impegno dell’amministrazione nella lotta contro il racket. Dopo la presentazione del patto civico contro le attività estorsive a danno degli esercizi commerciali, delle imprese e delle strutture ricettive della città , presentata lo scorso 27 marzo dal sindaco e dagli assessori Alessandra Clemente, Nino Daniele ed Enrico Panini, con l’adesione dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e della Fondazione Univerde.
Così, dopo le testimonianze di solidarietà e vicinanza da parte di personaggi di spicco del mondo dell’arte e della cultura, si raccoglie oggi la partecipazione di un’importante rappresentanza del tessuto produttivo cittadino. «E fondamentale che l’iniziativa diventi il più possibile visibile e partecipata, affinché nessuno resti indietro e isolato. Spezzare il silenzio e la solitudine delle vittime, indicando loro la maniera di liberarsi da questa oppressione, è il primo, fondamentale passo verso la liberazione dalla camorra. Gli imprenditori e i commercianti sani della città sono la maggioranza. Tutti loro, insieme con le istituzioni, hanno la forza per vincere questa guerra», così gli assessori Nino Daniele e Enrico Panini.
Lascia un commento