Nel processo che ha coinvolto altre 25 persone sono comparsi, come imputati, anche due finanzieri: la Dda li ritiene al soldo dei clan di Secondigliano e di Napoli nord
Due finanzieri accusati di essere stati al soldo del clan della Vannella Grassi: sfruttando la propria posizione all’interno della Guardia di Finanza, riferisce NapoliToday, avrebbero favorito la cosca ricevendo in cambio uno stipendio di tremila euro mensili. Con queste accuse infamanti sono finiti a processo due finanzieri insieme ad altri 25 imputati ritenuti dalla Dda al soldo dei clan di Secondigliano e dell’area nord di Napoli.
Oltre ai due militari, il processo farà luce sulla posizione di colui che gli investigatori considerano l’ex reggente del clan della Vannella Grassi, A. Mennetta. A giudizio con lui S. Di Lauro, alias “terremoto” e figlio del boss Paolo dell’omonimo clan, insieme ad altri elementi considerati affiliati al clan Pesce-Marfella di Pianura. Diciotto dei 25 imputati verranno giudicati con rito abbreviato per ottenere lo sconto di un terzo della pena finale. Le richieste di pena della Dda verranno avanzate a luglio.
I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, favoreggiamento ed estorsioni.
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