Napoli, preti gay e chat hot: due sacerdoti napoletani sotto i riflettori
N
apoli, è arrivato un dossier su preti gay e chat hot sulla scrivania del cardinale Crescenzio Sepe che dovrà occuparsi di verificare innanzitutto la posizione dei due preti napoletani coinvolti nel fascicolo consegnato nei giorni scorsi ai vertici di Largo Donnaregina da Francesco Mangiacapra, escort di professione, che in 1300 pagine ha schedato oltre cinquanta tra sacerdoti e seminaristi omosessuali colpevoli – secondo quel che dice il ragazzo – di comportamenti molto poco consoni alla vita ecclesiastica.
Di conseguenza dovranno tornare al lavoro i giudici del Tribunale regionale ecclesiastico che hanno recentemente archiviato la posizione di don Mario D’Orlando, parroco a Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, sospeso dall’incarico nel febbraio del 2017 in seguito alla scoperta di un dossier anonimo su preti e presunti festini gay. Al riguardo dopo quasi un anno di indagini, i giudici di largo Donnaregina lo scorso gennaio hanno deciso di non procedere nei confronti del sacerdote di Monte di Dio. Perché rispetto a una denuncia anonima non è possibile fare diversamente. Tutto archiviato, dunque. Anche se però i giudici del Tribunale regionale ecclesiastico hanno contemporaneamente deciso di non reintegrarlo, non solo nel suo ruolo di parroco nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone – dove addirittura «si fa obbligo» di non tornare – ma in nessuna altra chiesa o ente ecclesiastico che sia.
Ma non è finita qui, in quanto proprio pochi giorni fa, è giunta a Napoli, la troupe del programma televisivo Le Iene, che ha inseguito per alcuni metri, riuscendo poi a fermarlo, proprio don Mario D’Orlando, al quale è stato mostrato un video in cui si fa fare un messaggio da un giovane omosessuale. Il programma dovrebbe andare in onda nei prossimi giorni.
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