L’uomo assassinato stava portando il nipotino a scuola
Il giudice per le indagini preliminari, Valeria Montesarchio, del Tribunale di Napoli ha convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per il boss Umberto D’Amico e per gli altri presunti esponenti della cosca accusati dell’omicidio di Luigi Mignano e del ferimento del figlio Pasquale.
I
l provvedimento di fermo della Dda eseguito dai carabinieri ha riguardato Umberto Luongo, Gennaro Improta, Ciro Rosario Terracciano e Salvatore Autiero, Giovanni Musella e Giovanni Borrelli. Quest’ultimo, a differenza degli altri, non risponde del reato di omicidio ma di favoreggiamento aggravato dalla matrice camorristica, per essersi disfatto dell’arma usata per il raid. L’agguato si è consumato il 9 aprile scorso al rione Villa a San Giovanni a Teduccio: Luigi Mignano, imparentato col boss Ciro Rinaldi, stava portando a scuola il nipotino.
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