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Castellammare di Stabia

Napoli, oltre i luoghi comuni e gli egoismi: città della solidarietà

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“Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano”  (Santa Maria Teresa di Calcutta)

Oggi i casi di miseria e di vera e propria emergenza per la sopravvivenza sussistono in ogni parte del mondo. Siamo nel 2018 e dopo la globalizzazione e lo sviluppo tecnologico, ancora per alcuni paesi del globo, siamo costretti a dire “Terzo Mondo”. Esso è per molti soltanto un termine geopolitico, spesso generico, a volta fuorviante, ma il Terzo Mondo esiste, e non è così fuori dalla nostra portata come pensiamo. Il Terzo Mondo è vedere che nella tua città ci sono persone che sono costrette a dormire e vivere per strada perchè non hanno un tetto sulla testa, vuoi per scelta, vuoi perchè costrette. Il Terzo Mondo è vedere un padre di famiglia licenziato dal suo lavoro di operaio, inginocchiarsi in strada, per chiedere l’elemosina.

Oggi si sente parlare spesso di solidarietà, di questo grande valore e sentimento che dovrebbe essere presente nella nostra vita e nella nostra società, anche se non è sempre così; e quante volte abbiamo sentito parlare di Napoli riassunta con poche semplici parole come: sole, mare, spaghetti, mandolino, camorra, terroni, ladri… tutti luoghi comuni. La solidarietà esiste, ed esiste soprattutto a NAPOLI. Pochi giorni fa, con esattezza Martedì, la Campania si è svegliata completamente innevata. Un panorama suggestivo per grandi e piccoli. Eppure mentre tutti noi eravamo al caldo, nelle nostre case, c’era chi viveva una condizione diversa, una condizione da Terzo Mondo. I senza tetto erano in strada a patire il freddo, coperti come potevano, sperando di non morire, sperando nella compassione, sperando nella solidarietà. E la solidarietà è arrivata.

Come riportato da Fanpage.it, durante i giorni di Burian, Ciro, un salumerie di Napoli ha deciso di cucinare della pasta e patate e di offrirla, portandola personalmente, ai clochard. Questa è la testimonianza, non solo della grande solidarietà del popolo napoletano, ma di come un’azione che a noi può sembrare scontata, mangiare, coprirsi, stare al caldo, in realtà per altri non lo è. Il video di Ciro, ha fatto il giro del web, diventando virale in poco tempo. Nel video si vede Ciro, che personalmente prepara la pasta e poi, caricate le porzioni nel suo furgone, va a distribuirle ai senza tetto.

Un caso quello di Ciro che potrebbe sembrare isolato, e invece non è così, perchè il cuore dei cittadini del Sud è grande . A Castellammare di Stabia, nell’ agosto del 2016, mese ed anno del terremoto di Amatrice, i cittadini stabiesi decisero, di loro unica iniziativa, attraverso un passaparola cominciato sui social, di incontrarsi in una piazza della città, per mettere su una grande raccolta di ogni genere, alimentare, vestiaria ed ecc. Il tutto venne posizionato in camion, che vennero poi mandati ad Amatrice il giorno dopo la raccolta.

Questa è la solidarietà, questo è il cuore grande del Sud, questo è quello che Leopardi chiamava “La Social Catena“, un vincolo di solidarietà su cui fondare una società più giusta e civile, riuscendo così a combattere i problemi che affliggono l’uomo stesso.

a cura di Vincenza Lourdes Varone 

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