Col gol di Torino Marek aggancia il “Pibe de Oro”
Gli mancava, forse gli pesava. L’accostamento con un simbolo e un idolo, un dio che Maradona rappresenta per Napoli, il Napoli e i napoletani non è facile per nessuno. Ma Hamsik è sempre stato una colonna portante di questa squadra, utile sia in fase difensiva che in quella offensiva. Da quando è a Napoli ha realizzato ben 115 reti, numeri da attaccante numeri che possono paragonarlo (in fase realizzativa) a un certo Maradona.
A
rrivò da Brescia che era un ragazzino e prima di mettere piede alle falde del Vesuvio, lo slovacco segnò anche una rete al ‘San Paolo’ proprio con le rondinelle, rete inutile ai fini del risultato ma che già fece capire chi era Marek Hamsik e ciò che poteva diventare: già talento ma dal grande potenziale!
Col passare del tempo “Marekiaro” (questo il soprannome datogli dai tifosi partenopei) si è inserito sempre più nei meccanismi della squadra e nel cuore della gente. Quest’amore viscerale che ha unito tifosi e capitano ha aiutato tanto: il capitano giocava per squadra e tifosi, i tifosi cantavano per squadra e capitano. Un rapporto unico che è cresciuto nel tempo a suon di prestazioni da capogiro, prestazioni che hanno visto il capitano uscire dal campo, ad ogni partita, con la maglia sudata, sempre: campionato, Champions League, Europa League o Coppa Italia che sia, è sempre stato lui unicamente e strepitosamente Marek Hamsik.
Da oggi chiamatelo pure MARADHAMSIK!
a cura di Michele Avitabile
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foto di Danilo Pergamo
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