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Napoli, notte choc al Pellegrini: record di aggressioni al pronto soccorso

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Notte da dimenticare per il nosocomio napoletano

Notte da incubo al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini di Napoli. Il nosocomio della Pignasecca ha registrato cifre da record per la quantità di barelle presenti e il numero di sanitari refertati in seguito ad aggressioni fisiche da parte degli accompagnatori dei pazienti. Nel giro di una notte, appunto, sono state allestite 16 barelle per ricoverare i pazienti nel pronto soccorso, sistemandoli anche lungo i corridoi e vicino gli ascensori.

Ricoveri impropri perché i degenti devono essere assistiti nei reparti e invece a causa dell’indisponibilità dei posti letto, sono stati allocati in via emergenziale nel pronto soccorso che è dotato di 10 postazioni. Questa condizione ha comportato la mancanza di presidi e bocchette per l’ossigeno per la totalità dei pazienti che, di fatto, erano in sovraffollamento. Non solo. I tempi di attesa, prolungati dall’eccessiva quantità di utenza ricoverata, hanno fatto esplodere la rabbia di parenti e familiari che si sono accaniti contro il personale ospedaliero aggredito a più riprese.
Sono stati 8 i sanitari refertati per percosse, tra cui 3 medici e 5 infermieri sebbene nessuno di questi con prognosi superiore a 3 giorni è nessuno che in seguito a schiaffi, spintoni e strattonamenti, abbia abbandonato il posto di lavoro. La nottata da bollino rosso ha convinto i sanitari a scrivere al ministro della salute Giulia Grillo che pochi giorni fa, si era recata in visita al Vecchio Pellegrini. «Il ministro Grillo ha rilevato che al sovraffollamento si associa la mancanza degli spazi per cui l’esiguo personale è costretto a lavorare in spazi ridottissimi con pericolo di aggressioni e di contaminazioni in assenza di qualsiasi sicurezza per lavoratori e utenti» spiega Antonio Eliseo del sindacato Rsu Asl Napoli 1.
“Nella lettera mettiamo in evidenza la mancanza di posti letto nell’ospedale per la chiusura di interi reparti – dicono i sanitari – come al quarto piano, con locali mai finiti e il primo piano diventato un deposito quando si potrebbe allocare la medicina d’urgenza per smaltire l’affollamento in pronto soccorso”. Medici, infermieri e operatori sanitari del Vecchio Pellegrini invocano l’aiuto del ministro Grillo e denunciano le condizioni di precarietà in cui sono costretti a lavorare.
“In passato abbiamo fatto innumerevoli segnalazioni sui problemi strutturali dei locali del pronto soccorso – continua Eliseo – gli spazi sono ridotti e recentemente un’area è stata ceduta alla Rianimazione, per questo motivo invitiamo la nuova struttura commissariale Asl e il ministro Grillo a interessarsi di questo grave problema perché il ricovero di pazienti per giorni in pronto soccorso toglie spazi e vivibilità all’emergenza”. A questi dati c’è da aggiungere che il Vecchio Pellegrini è l’unico pronto soccorso rimasto nel cuore dei Decumani, centro storico di Napoli.

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