Sarri e tifosi non tutelati dal club
Il Corriere del Mezzogiorno fa una lunga analisi non solo sugli errori di cui si è reso protagonista il direttore di gara Damato, ma anche che questi hanno scaturito nel corso del post partita: Il grande pubblico non conosce un solo dirigente azzurro, non ascolta mai a un microfono il tono di un ragionamento, non vede mai una cravatta sociale davanti a una telecamera. Conta poco, si dirà; be’, non è così. Il popolo azzurro, e Sarri e la squadra in testa, non si sentono difesi o sostenuti né in pubblico, davanti ai media, né in privato, cioè in Lega. L’unica squadra che non presenta i nuovi arrivati, che non concede interviste al di fuori di quelle contrattualizzate a inizio stagione, che indice conferenze stampa a inviti e che spesso chiude in ostinati silenzi imposti i propri atleti dovrebbe almeno proporre un quadro intermedio.
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