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Castellammare di Stabia

Napoli, il miglior attacco deve essere la difesa

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I

numeri, si sa, dicono sempre il vero: le fredde cifre, ci ricordano sempre che i tornei, specialmente quelli lunghi e difficili come è la Serie A, li vincono i team che possono contare sulla difesa più affidabile.

Al di là quindi dei punti conquistati in queste primissime fasi del campionato, dobbiamo fare i conti con un dato preoccupante: il Napoli ha incassato due gol a partita, decisamente troppi se si punta a rimanere nel gruppo di testa. Certo, il calcio d’agosto, è sempre bugiardo; non di rado veri e propri testacoda sulla carta, si trasformano in insidie pericolosissime. E’ quindi importante analizzare i motivi per cui la difesa partenopea, affidabile e a tratti insuperabile l’anno scorso, abbia così paurosamente sbandato per troppe volte in queste prime battute.

Il primo tempo di Pescara, ha messo in luce una difficoltà inedita nella nostra retroguardia: l’erronea interpretazione dei tempi del fuorigioco prima, e una difficoltà atletica evidente nel recupero, poi. Da imputarsi di certo alla preparazione sfiancante, arma a cui Sarri si affida per avere una squadra al top nel prosieguo; ma la maniacalità dei movimenti difensivi, altro tratto caratteristico del mister, è sembrata una pallida imitazione del perfetto meccanismo visto lo scorso anno; e non limitata solo alle occasioni poi tramutate in gol dai pescaresi.

Ancor più allarmanti i cinque minuti da incubo vissuti contro il Milan; non siamo abituati a vedere Hjsai in tale evidente debito di ossigeno, superato in scioltezza dal pur bravo Niang; né siamo soliti assistere all’indecisione di Reina su un tiro defilato e tutto sommato poco velenoso. Assolutamente incolpevole sul bolide inventato da Suso, il portierone è sembrato però rigido sulle gambe in occasione del primo gol, indeciso sulla modalità con cui intervenire. Un intervento alla Garella, anche se non stilisticamente perfetto, talvolta può toglierci dagli affanni!

Non è un caso che le ultime ore di mercato abbiano regalato a Sarri il tanto atteso Maksimovic, difensore tutto fisico e prestanza cercato da tempo; alla luce dell’infortunio del bravo Chiriches, poi, sembra essere stata una mossa quanto mai azzeccata.

Parola d’ordine: difendere il fortino!

a cura di Fabiano Malacario

Riproduzione riservata

(Si diffida dalla riproduzione anche parziale del presente articolo senza citazione della fonte)


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