Città e alta magistratura di Napoli in lutto per la scomparsa di uno dei uomini di legge più stimati d’Italia: Filippo Beatrice si è spento all’età di 59anni
Lutto a Napoli per la morte di uno dei magistrati più stimati d’Italia, Filippo Beatrice, a 59 anni, procuratore aggiunto della Procura partenopea e anche coordinatore della Direzione distrettuale antimafia. Il giudice Beatrice si è occupato di alcuni dei casi più discussi degli ultimi decenni: esperto anticamorra, aveva fatto parte del pool che si è occupato di Mani Pulite ma soprattutto, nel 2006, insieme al collega Giuseppe Narducci, fu titolare dell’inchiesta su Calciopoli, il terremoto che 12 anni fa ha sconvolto il calcio italiano.
Per un periodo Beatrice aveva lasciato la Procura di Napoli per la Direzione nazionale antimafia, dove aveva coordinato il dipartimento sulla criminalità organizzata napoletana, ma alla fine era tornato al Centro Direzionale per occuparsi ancora, in prima linea, di camorra.
Come magistrato antimafia, si era occupato in particolar modo dei clan del centro storico di Napoli, seguendo da vicino l’ascesa della cosidetta “paranza dei bambini” e dei clan rivali. Beatrice, che da tempo lottava contro un brutto male, lascia due figli e una moglie, Ida Frongillo, anche lei magistrato a Napoli. “È stato un maestro – ha detto in plenum il togato di Area, Antonello Ardituro, ex pm di Napoli, con grande commozione – uno dei migliori magistrati italiani”.
“Una persona di grandissima umanità e di una professionalità straordinaria. Un modello di sobrietà” è invece il ricordo del giudice Francesco Cananzi.
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