Napoli, il Loreto Mare perde altri due reparti: scatta la protesta
N
apoli, l’ospedale Loreto Mare perderà altri due reparti. Si tratta dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica e il reparto di Emodinamica nel giro di 10 giorni. I due servizi assistenziali verranno spostati all’Ospedale del Mare. Il tutto è previsto dal piano regionale di riorganizzazione ospedaliera. I medici e alcuni comitati di quartieri però sono perplessi, in quanto il pronto soccorso del nosocomio di Ponticelli è ancora chiuso.
La notizia è riportata dal giornale “il Mattino”. «Il nostro ospedale è già stato privato dei reparti di Neurologia, Neurochirurgia e Neurointerventistica, trasferiti all’Ospedale del Mare – dicono medici e infermieri del Loreto Mare – Ci chiediamo come garantire la massima qualità dell’assistenza se un paziente che giunge al nostro pronto soccorso per problemi cardiologici deve poi attendere i tempi per il trasferimento a Ponticelli».
«Comprendiamo che si debba rispettare un piano ospedaliero ma ci vogliono tempi e modalità tali da non creare disagi all’utenza – tuona Francesco Chirico, presidente della 2 Municipalità di Napoli – ormai c’è una distanza abissale tra la realtà e la teoria praticata dalla direzione regionale e dal presidente De Luca che continua a smantellare le possibilità di cura al centro della città, dove diventa sempre complicato fornire un’assistenza completa visto che stanno trasferendo tutto all’Ospedale del Mare».
Il pronto soccorso dell’ospedale di Ponticelli, non è stato ancora aperto a causa della dilatazione dei tempi del concorso destinato all’assegnazione dei medici, con la commissione che deve ancora analizzare le domande e organizzare le prove d’esame.
«Continuerò la battaglia per non impoverire il centro storico dell’assistenza sanitaria e adesso ci batteremo per il Loreto Mare- annuncia Chirico – l’appuntamento è per giovedì, 29 dalle ore 12 presso l’aula della 2 Municipalità su Corso Garibaldi, nell’ex Cinema Italia per organizzare la nostra protesta incontrandoci coi cittadini, con i comitati di quartiere, col Comitato Sanità Campania, con Federconsumatori ed anche con i sindacati medici e tutti i camici bianchi e infermieri che si oppongono a questo stillicidio della sanità nel centro storico».
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