Il libro più antico mai stampato in Italia è a Napoli, stipato nella biblioteca all’interno di Castel Nuovo: ecco la sua storia
Esistono, nel nostro Paese, tesori di inestimabile valore pressoché dimenticati: è il caso, ad esempio, del primo libro mai stampato in Italia. Si tratta di un antichissimo volume di poco successivo alla famosa Bibbia realizzata da Gutemberg nel XV secolo, e oltre a detenere il primato italiano questo testo fu anche il secondo mai stampato nel mondo: si tratta del De Civitate Dei di Sant’Agostino, e si trova a Napoli.
Il libro, uno dei più preziosi della storia della cultura europea, è conservato nella biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, all’interno del celebre Castel Nuovo, conosciuto anche come Maschio Angioino. Questo luogo, situato nel cuore pulsante della città a ridosso di Palazzo Reale e del porto, conserva oggi una delle collezioni più importanti e preziose d’Europa: si contano più di 2 mila manoscritti, 4 mila stampe e quasi 4 mila pergamene. Fra le circa 2 mila edizioni Cinquecentesche spicca proprio il testo stampato da di Sweynheym e Pannartz, i due frati tedeschi che portarono in Italia la tecnologia della stampa a caratteri mobili.
Ma com’è giunto fino a Napoli questo preziosissimo tesoro? Molto probabilmente, suggerisce Fanpage.it, grazie alla grandissima importanza culturale che la città partenopea ha avuto fra il XVII e il XIX secolo: in questo periodo contava il più alto numero di librerie e tipografie d’Europa. Da quando nel 1875 studiosi come Francesco Correale, Vincenzo Cuomo e Bernardo Gaetani fondarono la Società di Storia Patria la sua biblioteca si è arricchita di migliaia di volumi provenienti da illustri collezioni europee, acquisendo anche il prezioso testo di Sant’Agostino.
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